martedì 5 giugno 2012

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I primi anni '80, dal punto di vista video-ludico, furono una vera e propria Babele. C'erano tali e tanti sistemi da gioco che, sia per i giocatori che per gli sviluppatori, era difficile decidere su quale investire: le console (2600 e 5200) e gli home-computer (400 e 800) di Atari, il piccolo Commodore VIC-20, il TI-99/4A delle Texas Instruments, l'Apple II, il Colecovision, il BBC Micro (commercializzato dall'omonimo broadcaster inglese), il TRS-80 di Radio Shank (famosa catena americana di elettronica di consumo), l'Aquarius e l'Intellivision della Mattel, lo ZX Spectrum, sua maestà il Commodore 64 ed il PC che, proprio in questo marasma, iniziò a muovere i suoi primi passi. L'avvento dei sistemi a 16-bit, portò un po' d'ordine ... tre home-computer (Amiga, Atari ST e PC) e due console (Megadrive e Super Nintendo) ... ma è innegabile che la prima metà degli anni '80 fu un vera e proprio fucina di idee e di sperimentazione (sia per quando riguarda l'hardware che il software).

In quegli anni di fermento, Bill Hogue (qui a fianco in una foto di gioventù) e Jeff Konyu decidono di sfruttare la loro conoscenza del TRS-80 per realizzare videogame. Nascono così la Big Five Software e alcuni dei suoi primi titoli: Super Nova, Attack Force, Defence Command ... si trattava, come spesso accadeva in quel periodo, di cloni, più o meno spudorati, di giochi da sala come Asteroids, Missile Commando, ecc. Le cose vanno decisamente bene ai due giovanotti ma, credo che nessuno di loro si sarebbe mai immaginato quello che di li a poco li avrebbe letteralmente travolti: Bounty Bob stava per arrivare. Programmato inizialmente per Atari 800, per poi approdare su vari sistemi, Miner 2049er narra di Bounty Bob, membro della Royal Canadian Mounted Police (la polizia a cavallo ... anche se di cavalli nel gioco non se ne vedono), e della sua missione esplorativa nelle miniere di uranio dello Yukon. I giacimenti sono completamente infestati da creature mutate a causa delle radiazioni, e debbono essere bonificati per riprendere l'estrazione del prezioso minerale. Bob dovrà quindi inabissarsi nel sottosuolo (per ben dieci livelli), in un misto di esplorazione, raccolta di oggetti e disinfestazione!

 
Il primo livello scorre via senza troppi traumi ma già il secondo, con i suoi "simpatici" scivoli vi darà del filo da torcere

Miner 2049er  riprende lo schema di gioco proposto da Donkey Kong estendendolo sia nel numero di livelli che nel gameplay. Come ho già detto i quadri sono ben dieci, numero che fa sicuramente la sua bella figura rispetto ai quattro, spesso e volentieri ridotti a tre nelle conversioni domestiche, del titolo Nintendo. Il gameplay risulta molto più ricco, grazie all'introduzione di trabocchetti, ascensori, teletrasporti, piattaforme mobili, scivoli e molto altro. Anche il meccanismo che vi permette di superare il livello, ossia calpestarlo completamente, aggiunge una maggiore strategia visto che per riuscirvi al meglio, sarà necessario raccogliere tutti i tesori, eliminare tutti i nemici e fare tutto ciò nel minor tempo possibile.

 
Il terzo livello e suoi ascensori (pigiare il numero del piano per essere "trasportati") ed il quinto con le sue piccole piattaforme che vi costringeranno a balzi di precisione (cadere da troppo in alto è deleterio!!)

Il successo fu incredibile e portò nella tasche dei due giovanotti un montagna di dollaroni, tanto da farne i primi giovani milionari nella storia dei videogiochi. A contribuire al successo, e all'arricchimento, della Big Five Software, fu anche l'innovativa politica di licensing adottata per le svariate conversioni; l'originale Bounty Bob venne infatti ceduto in licenza a diverse software house che si occuparono del porting, corrispondendo un'adeguata royalties ai due ideatori. Questa idea permise al titolo, sia di arrivare praticamente su ogni piattaforma ludica, sia di dare, spesso e volentieri, il meglio in ogni sua incarnazione visto che, chi si occupava della conversione, sapeva ben sfruttare la macchina di destinazione.

L'articolo del National Enquirer che tesse le lodi della Big Five Software (clicca per ingrandire)

La versione PC viene curata dalla Micro Fun che riesce a riproporre, con ottimi risultati, l'irresistibile divertimento del titolo originale. Come avrete notato dagli screen-shot, la grafica CGA è al solito alquanto psichedelica (soprattutto i livelli in cui è il magenta a farla da patrone) ma, se vi fate un giro per la rete, vi renderete conto che, anche sui sistemi concorrenti, non è che le cose sia tutte rose e fiori... la versione Colecovision è probabilmente la più colorata, ma è comunque cubettosa e grossolana. Ma in quegli anni non si badava più di tanto alla grafica, bastavano tre o quattro pixel disposti con maestria a farci immaginare un cavaliere senza paura o uno spaventoso drago. Lo stesso discorso si può estendere anche al sonoro fatto dei soliti "gorgheggi" magistralmente sintetizzati dal mai abbastanza amato pc-speaker (sono stato sufficientemente ironico?!?!) ... in ogni caso, "O mia cara Clementina", nella schermata dei titoli, sa strappare un sincero sorriso :o)

Insomma, Miner 2049er è il classico gioco degli anni '80 ... pochi fronzoli e tanta, tanta giocabilità!! E non è un caso che la versione per gli ormai onnipresenti iDevice, si sia guadagnata diversi riconoscimenti alla sua uscita nel 2007.

Prima di lasciarvi ad un breve filmato mi congedo con due curiosità:
  • per far saltare il personaggio dovete utilizzare il tasto ESC (ma come gli sarà venuto in mente!!)
  • il titolo del gioco, gioca, (scusate il bisticcio) sul soprannome affibbiato ai cercatori d'oro della California di metà 1800: i Miner 49er
Alla prossima ...


2 commenti:

  1. Uuuuh! Ma dai!!! Questo è stato il secondo gioco in assoluto che ho testato personalmente su uno dei primi 286 nella seconda metà degli anni '80...il primo manco a dirlo è stato Alley Cat.
    Mi ricordo pero' che avevo no poche difficoltà con questo gioco che su 286 era un tantino piu veloce di come vedo nel video, quindi diventava piu difficile. Ma ci passai una buona ora e mezza di genuino divertimento la prima volta e ci rigiocavo volentieri quando rivedevo con piacere un PC e che ovviamente avesse Miner.
    Certo non sapevo dei retroscena riguardante i due sviluppatori e della fama che conquistarono...come al solito il nuovo continente dava opportunità a chi le meritava.

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  2. Caro Francesco,
    la storia dei videogame, come ben tu sai che da questo punto di vista sei un maestro, è anche storia di uomini che ai tempi seppero creare innovazione scontrandosi con limiti apparentemente insormontabili.
    Miner, non solo nella sua incarnazione per PC che ho trattato per ovvi motivi di partigianeria, è un esempio di questa creatività che sapeva andare ben oltre i limiti di quegli anni, innovando e creando qualcosa di unico.
    Ed è giusto che chi seppe dare tanto un po' ne abbia pure guadagnato sin in fama che in pecunia ... Bill Hogue non fu sicuramente l'unico ad arricchirsi, ne sono esempio i maestri giapponesi, ma penso che se lo sia meritato per aver contribuito a creare una nuova forma d'arte!!!

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