domenica 24 aprile 2011

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Quando pubblicai il primo post di questo blog, il 24 Maggio 2010, era da poco trascorsa la Pasqua dell'anno passato. Oggi, a quasi un anno di distanza, mi trovo qui, oberato dal cibo, intento a scrivere questo breve messaggio con cui porgo a tutti voi i miei più sinceri aguri per una buona e serena Pasqua.
Un anno fa non avrei creduto di poter resistere tanto visto che il tempo era (ed è) poco e il più delle volte è difficile la sera trovare la voglia di ficcarsi davanti al computer dopo una giornata di lavoro ... ma la passione è grande e riesce, il più delle volte, a tirare fuori energie inattese. E quindi eccomi ancora a qui a parlare di vecchi giochi per PC nella speranza di trasmettere a tutti coloro che mi leggono un pò dei ricordi che conservo nel mio cuore. Un grazie di cuore a tutti coloro che mi seguono e che in questo periodo mi hanno sostenuto dandomi la forza di andare avanti nonostante mille difficoltà. A tutti voi, con questo tenerissimo Chocobo appena nato, il mio augurio di ...

Buona Pasqua!
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All'inizio degli anni '90 la grafica digitalizzata irrompe violentemente nel mondo dei videogames aprendo quello che per un pò sembrò il futuro di quest'arte. Benchè io non ne sia mai stato un amante, devo ammettere che inizialmente ne restai affascinato proprio come un bambino posto di fronte ad un nuovo balocco. Tra le case che meglio seppero sfruttare questa nuova tecnologia ricordo con piacere la Access Software che, grazie alle futuristiche avventure del detective Tex Murphy (di cui trovate il primo capitolo, Mean Streets, recensito su questo blog), ai campi di golf digitali di Links e al violentissimo Crime Wave sappe conquistarsi l'onore delle cronache. Anche il mondo dei picchiaduro ad incontri, che di li a pochi anni sarebbe esploso grazie Street Fighter II e Mortal Kombat (di cui Pit Fighter il precursore), fu investito da questa innovazione con i risultati che mi appresto ad illustravi.

Nel 1990 l'Atari decide di scuotere l'universo dei coin-op con un titolo per molti versi innovativo. La prima novità a saltare all'occhio (come dimostrano i due screenshot poco oltre) è la grafica digitalizzata di buona qualità che conferisce al gioco un'aspetto decisamente realistico nonostante i lottatori sembrino un po' appiccicati sullo sfondo. Innovativa è anche la tipologia di gioco in quanto in quegli anni godevano di grande popolarità i picchiaduro a scorrimento (alla Final Fight per intenderci) mentre gli spacca ossa uno contro uno stentavano a decollare (ma, come vi ho già accennato, sarebbe stata questione di poco). Decisamente contro tendenza anche la dose di violenza che il titolo porta con se, non tanto per le mazzate scambiate quanto per il sangue che scorre copioso particolare che, unito alla grafica estremamente realista, aumentava la sensazione del dolore inflitto all'avversario ... ovviamente furono polemiche!!
Trattandosi di un coin-op la trama è del tutto ininfluente e sembra tratta da uno dei film Jean-Claude Van Damme che furoreggiavano verso la fine degli anni '80: siete un giovane lottatore che ambisce a conquistare il titolo, ed il bottino, messo in palio da uno dei più "prestigiosi" tornei di lotta clandestina. Tra voi e la meta, undici lottatori di diverso sesso ed etnia che dovrete affrontare in scontri all'ultimo sangue. Tre i personaggi che potrete impersonare (un wrestler, un karateka e un kickboxer), tre i giocatori simultanei ed un unico scenario sono gli altri numeri di questo titolo. A proposito dell'arena di gioco vi segnalo che all'interno di esse i lottatori potranno muoversi non solo in orizzontale ma anche in profondità e che oggetti come casse, barili ed altre amenità potranno essere utilizzate per arrecare maggior danno all'avversario.

Rigiocato oggi, grazie al mitico MAME, devo ammettere che il titolo Atari risulta divertente e giocabile, nonostante la musica decisamente monotoana e le animazioni un po' legnore, soprattutto considerato il livello di innovazione e spettocolarità che porta con se.

 
Due fotogrammi del coin-op

Sull'onda del successo del coin-op l'inglese Domark decide di acquistare i diritti e convertire il titolo per svariati home computer e console. Putroppo, come spesso accade per le trasposizioni di giochi da sala, il risultato è ben lontano dall'eccellenza. Non fa eccezione la versione PC che però, rispetto ai sistemi concorrenti, è quella che lascia maggiormente l'amaro in bocca vista la potenza dell'hardware a disposizione.
Prima di tutto la grafica che sembra portata direttamente da Amiga con la conseguente drastica riduzione dei colori a schermo; senz'altro un peccato visto che con i 256 colori della VGA realizzare una grafica del tutto simile a quella del coin-op era possibile ed auspicabile (e lo dimostrerà la conversione di Mortal Kombat). Come se non bastasse la riduzione dei colori gli sprite dei lottatori sono rimpiccioliti, rispetto alla controparte da sala, e sgranati all'inverosimile. Passi lo scalamento degli elementi in movimento ma, la mancanza di definizione è decisamente insopportabile e figlia probabilmente, ancora una volta, dell'adattamento dalla versione per gli altri sistemi 16-bit vessati dalla mancanza del disco fisso.
Un vero peccato perchè anche gli schizzi di sangue, tanto apprezzati nel titolo originale, che con il calo di dettaglio tendono a somigliare a spruzzi di salsa aurora ... ottima per i gamberi ma poco adatta ad un picchiaduro :o)



 
Due scene di combattimento. Notare il calo di dettagli rispetto alle immagini poco sopra

Ma, se come ho detto spesso, sulla grafica si può anche soprassedere (entro certi limiti ovviamente) ad essere disarmante è il sistema di controllo. Il coin-op prevedeva l'utilizzo di tre tasti: uno per saltare, uno per utilizzare i pugli ed uno per i calci. Nella versione PC questo si traduce nell'utilizzo di otto tasti direzionali (W, D, X, S per le direzioni principali e Q,E,C, Z per le diagonali) ed un solo tasto azione (con il joystick va un po' meglio ma il difetto di base resta). Il problema principale del sistema di controllo risiede proprio nella presenza di un solo tasto per eseguire le mosse che costringe anche l'azione più semplice (scagliare un pugno) alla pressione di due tasti contemporaneamente ... in buona sostanza i comandi direzionali usati insieme al tasto azione danno origine alle mosse (è un po' il sistema utilizzato, ad esempio, da The Last Ninja).
Ancora una volta un scelta fortemente influenzata dagli altri sistemi in cui a farla da padrone era il joystick: su PC con utenti abituati ad agire come polpi sulla tastiera si poteva decisamente implementare un sistema di controllo migliore anche perchè così si rischia di pigiare i tasti a casaccio (e tra l'altro si riesce pure a vincere!!)

 
Due fotogrammi tratti dall'introduzione. Brevi sequenze FMV e definizione ridicola anche per il 1990

Sono questi gli aspetti che penalizzano maggiormente questa conversione relegandola alla mediocrità con buona pace di tutti coloro che speravano di mettere le mani su di un buon picchiaduro! Per il il resto gli altri aspetti del gioco originale sono tutti presenti: arene interattive, folla acclamente (anche se un po' meno "folta"), corpi contundenti, possibilità di sfidare un amico, ecc. Nonostante questo, quando un titolo è bruttino da vedere e poco giocabile, tutto il resto passa in secondo piano non riuscendo in alcun modo a riabilitare il lavoro dei programmatori.
Chiudo con il sonoro che non era granchè nel coin-op e quindi non è nulla di particolare neanche nella versione per computer (sono supportate la Roland e la AdLib quindi scordiamoci pure gli effetti digitalizzati).

Bene (anzi male) ... prima di lasciarvi all'immancabile video vi lascio con un'ultima chiosa: Pit Fighter è stato un titolo innovativo sotto molti punti di vista, un buon successo da sala ed vero ed unico precursore di quel Mortal Kombat che di li a poco avrebbe infiammato il popolo dei videogiocatori. Putroppo la sua conversione per i sistemi casalinghi non fu all'altezza, probabilmente perchè si diede più importanta allo sfruttamento della licenza rispetto all'effettiva bontà del prodotto, ma il valore storico del gioco è innegabile ... a buon intenditor ...

A voi il video ...

giovedì 21 aprile 2011

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Come vi ho annunciato qualche post orsono, la redazione di Re.BIT ha deciso di omaggire i suoi lettori (vecchi e nuovi) con un grandioso speciale dedicato ad uno dei classici senza tempo della storia dei videogame: Donkey Kong. Una guida omnicomprensiva intitolata al capolavoro di Shigeru Miyamoto sia nella sua versione da sala che nelle numerosissime versioni casalinghe. Curiosità, aneddoti e recensioni ossananti la prima avventura di successo del più famoso idraulico del mondo. Trentasei pagine da leggere tutte d'un fiato sull'onda dei ricordi.

Non mi pare che sia altro da aggiungere se non il mio ringraziamento a tutti i membri dello staff ed in particolare la grandissimo Gekido che, con la sua passione e la sua volontà, ha reso possibile quest'opera editoriale che pian piano si sta conquistando la sua fetta di appassionati.
Vi ricordo che per poter consultare la pubblicazione direttamente sul vostro browser non dovrete far altro che seguire questo link e, nel qualcaso non lo abbiate ancora fatto, procedere alla registrazione. Ancora un volta vi invito a lasciare un vostro commento per spingere la redazione a dare sempre il suo meglio ... citando un famoso film (indovinate quale!): "Senza di me voi non siete niente! Senza di voi io non sono niente".

Mi raccomando, supportateci e restate sintonizzati ... il quinto numero di Re.BIT sta per abbattersi come un ciclone sul mondo del retrogaming!!!

domenica 17 aprile 2011

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Il mondo delle corse clandestine ha innegabilmente il suo fascino! Pellicole culto come The Fast and The Furius,  il giopponesissimo Initial D, il nostrano Velocità Massima ma anche il più "stagionato" Gioventù bruciata (e perfino alcuni episodi di Happy Days) dimostrano la presa di questo universo fatto di auto elaborate e belle donne. Poteva il mondo dei videogiochi ignorare questo fenomeno? Ovviamente no e quindi eccomi pronto a parlarvi di Street Rod, ottimo titolo dei California Dreams (che a dispetto del nome sono un gruppo polacco), uscito per PC, Amiga, Atari ST e Commodore 64 nell'ormai lontano 1989. Riprendendo il gioco in mano per scrivere questo articolo mi sono reso conto fin da subito che si tratta di un titolo invecchiato molto bene tanto da poter essere paragonato, trascurando gli evidenti limiti tecnici, a best sellers odierni quali ad esempio Midnight Club dei grandi Rockstar San Diego ... e scusatemi se è poco!!

E' l'anno 1963 e voi siete il classico bulletto americano, con giubbotto in pelle nera e occhiali da sole d'ordinanza, pronto a sfidare il mondo per conquistare il titolo di miglior pilota della città. Purtroppo la strada inizia in salita visto che, con i pochi denari a disposizione, sarete costretti a ripiegare su un'auto usata non troppo performante (ma in fondo è così in tutti i giochi altrimenti dove starebbe la sfida!!!). Dopo aver consultato gli annunci sul giornale locale alla ricerca del vostro "missile terra-terra" vi troverete nel garage pronti ad apportare le prime modifiche al neo acquisto. Sfortunatamente, viste le ridotte finanze, potrete apportare solo piccole modifiche di tipo estetico come ad esempio bombare i parafanghi, ribassare il tettuccio e applicare qualche adesivo. Dopo una capatina al distributore per il rifornimento, sarete pronti a lanciarvi nelle competizioni. Per trovare un avversario non c'è luogo migliore che il fast food dove man mano di sfileranno inquietanti soggetti pronti a mettere in gioco la propria reputazione corsaiola.

 
Nel garage con la prima auto - Al fast food in cerca di un avversario

Due le tipologie di gare disponibili: Drag Race (gara di accelerazione su di un breve rettilineo) e Road Race (gara su percorso urbato ricco di ostacoli, curve, strettoie ecc). In entrambe le competizioni potrete scommettere denaro oppure, solo nelle gare su strada, battagliare (Pink Slips) per impossessarvi della macchina dell'avversario (ma anche perderla in caso di sconfitta!!). Quando avrete raggranellato un discreto bottino potrete tornare al garage per potenziare il vostro mezzo, vendere eventualmente i veicoli vinti, acquistarne dei nuovi e così via fino alla conquista del titolo di re delle corse clandestine. Durante le corse, oltre che dall'avversario, dovrete guardarvi delle uscite di strada, che vi condannano automaticamente alla sconfitta, e alle pattuglie della stradale che, oltre a farvi perdere la tenzone, andranno a decuratare parte delle vostre sostanze (doppio danno insomma!!!!).
I potenziamenti che potrete applicare al vostro bolide comprendono la sostituzione dei pneumatici, per migliorare l'aderenza, e l'elaborazione del motore (testata, trasmissione e carburatori) per aumentare le prestazioni. Non dovrete ovviamente scordarvi di regolare la trasmissione ed eseguire le varie operazioni di manutenzioni essenziali per mantenere il veicolo sempre in perfette condizioni. Insomma un gioco decisamente completo e divertente con fasi di guida mozzafiato e fasi di gestione del mezzo decisamente intriganti.

 
Abbiamo appena installato un nuovo motore a doppia carburazione - Una fase di guida


Graficamente, il gioco, benché nella fase di inizializzazione permetta di selezionare l'adattatore VGA, è in basato sulla EGA quindi 16 colori e non 256 come si sarebbe potuto sperare. In ogni caso la grafica risulta piacevole e molto veloce. Benché l'engine sia sostanzialmente bidimensionale sono apprezzabili alcuni elementi dello scenario, come ad esempio gli edifici, realizzati tramite poligoni solidi ... niente di che ma decisamente stiloso. Putroppo non è previsto il supporto alle schede audio quindi saremo costretti a soffrire i beep del PC speacker che per una volta non risulta troppo invadente ... gli sviluppatori hanno ben pensato di inserire un semplice musichetta che una volta tanto grazia i nostri straziati timpani. Durante le sessioni di guida è presente unicamente il "rombo" del motore, effetto che debbo ammettere il beeper riesce a produrre in modo decente (o almeno non opprimente!!).
Il sistema di controllo prevede l'utilizzo della tastiera o del  joystick ... a voi scegliere quello che preferite. Io rimango dell'opinione che un vero PC Gamer gioca con la tastiera ma se vi piace guidare l'auto con la cloche ne avete la facoltà :o)

Non so voi, ma è venuta una voglia pazzesca di andare a farmi una corsetta ... approfitto di questo impulso corsaiolo per realizzare il video che segue in cui vi dispenserò anche alcuni preziosi consigli per iniziare al meglio una partita. Buon divertimento ...

martedì 12 aprile 2011

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Miei cari lettori è con un motto di orgoglio che vi annuncio che Re.BIT ha finalmente spiccato il suo volo solitario abbandonando il nido di Retrogaming History.
E' stata dura anche perchè il tempo da dedicare alla nuova impresa non è stato molto ma in ogni caso ce l'abbiamo fatta ed ora il sogno è finalmente realtà. Non dovrete far altro che seguire questo link (oppure cliccare sull'immagine qui a fianco) per iniziare a vivere in prima persona l'avventura che la redazione vuole condividere con tutti voi.
Un sito tutto nostro è senz'altro un impegno ancor maggiore ma ci permetterà di dialogare con voi (tramite il forum) e di fornirvi contenuti aggiuntivi che per un motivo o per l'altro non hanno trovato spazio sulle pagine virtuali della rivista.
Non dovrete far altro che registravi, compilando il vostro profilo, per iniziare a vivere Re.Bit in prima persona ... la vostra collaborazione è indispensabile perchè ci sprona, sia con i complimenti che con le critiche, a dare il nostro meglio in ogni frangente.

Per ora i contenuti non sono moltissima ma non preoccupatevi, ben presto ne arriveranno altri! Uno su tutti il quinto numero della rivista che tra pochi giorni potrete trovare online bella e pronta per la lettura ... non posso dirvi molto di più ma, per stimolare la vostra acquolina, vi preannuncio uno speciale, un regalo che vi facciamo per celebrara la nostra "indipendenza", evento che ci sembra giusto festeggiare con tutti quelli che ci hanno seguito e che vorranno iniziare a farlo da ora.

Vi aspettiamo numersi, partecipi ed attivi ... siete voi la nostra forza!!!

A presto ...

mercoledì 6 aprile 2011

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Riprendendo in mano il buon vecchio Lesuire Suite Larry 3 per realizzare l'articolo dedicato all'emulazione della Roland MT-32, mi è venuta la voglia matta di scrivere questo speciale dedicato alle avventure dello sfigatissimo playboy partorito dalla vulcanica mente di Al Lowe. Benché la serie sia composta da ben sei episodi, diluiti nell'arco di quasi un decennio, in questo post andremo ad analizzare i primi tre capitoli, quelli "old school", lasciando la porta aperta ad un possibile aggiornamento in cui trattare i restanti.
Prima di iniziare a parlar di giochi mi pare il caso di spendere due parole sull'eclettico personaggio che ha dato i natali al mitico Larry.

Al Lowe nasce il 24 Luglio 1946 a Gumbo (Missuri). Amante della musica fin da piccolo, suona il sassofono dall'età di tredici anni, dedica il primo periodo della sua carriera lavorativa all'insegnamento delle discipline musicali nella scuola pubblica statunitense. Nel 1982 la svolta: abbandona l'insegnamento per dedicarsi alla programmazione sviluppando tre giochi per Apple II dedicati ai videogiocatori più giovani (Dragon's Keep, Bop-a-Bet e Troll's Tale). Nel 1983, il lavoro di Lowe viene acquistato e pubblicato dalla Sierra On-Line che, impressionata dalla creatività e dall'abilità del programmatore, decide di farlo entrare nel proprio staff (la collaborazione durerà per ben sedici anni!!!). Inizialmente dedito allo sviluppo di titoli dedicati al pubblico più giovane su licenza Disney  (Winnie the Pooh in the 100-Acre Woods, Donald Duck's Playground, e The Black Cauldron), nel 1986 diviene capo progetto di King Quest III e Police Quest I. Nel 1987 arriva il successo del primo Lesuire Suit Larry, capotispite della serie che gli donerà fama e notorietà mondiale. Benché nel proseguio della sua carriera partecipi allo sviluppo di altri successi della Sierra (Freddy Pharkas: Frontier Pharmacist e Torin's Passage) il suo nome resterà nei decenni legato alle avventure dello sfortunato latin lover, personaggio che meglio di ogni altro riesce a trasmettere la sua simpatia ed il suo umorismo (per inquadrare il personaggio visitate il suo sito Al Lowe's Humor Site).
Nel 1998, Al si ritira dalla scena videoludica (benché stia ancora collaborando al alcuni progetti) e si dedica principalmente alla sua passione per la musica jazz, passione che gli permise di scrivere le colonne sonore dei suoi maggiori successi.
Oltre che per i suoi giochi, Al Lowe è noto anche per il suo aspetto bonaccione: barba, testa calva e pancia prominente gli conferiscono quell'aria simpatica che lo contraddistingue.

 
Dragon's Keep e Troll's Tale per Apple II, i primi due giochi di Al Lowe


Softporn Adventure (1981)

Nel 1981 la On-Line System (che in seguito diverrà Sierra On-Line) pubblica, per Apple II, Softporn Adventure avventura testuale (l'unica della casa californiana) sviluppata da Charles Benton. Il gioco, rivolto ad un pubblico adulto, affronta per la prima volta tematiche di natura sessuale infrangendo quello che fino ad allora era un vero e proprio tabù.
L'avventura vede il protagonista intento a recuperare una serie di oggetti che, consegnati a delle signorine (più o meno avvenenti), lo porteranno a consumare il meritato atto di libidine :o)
Il gioco viene portato nel 1991 su PC/MS-DOS ed in seguito convertito in Z-Code e quindi giocabile praticamente su ogni piattaforma grazie alla Z-Machine (macchina virtuale sviluppata per le avventura Infocom).

Oltre che per le piccanti tematiche affrontate, Softport Adventure, è entrato nel mito grazie alla copertina della sua confezione su cui facevano bella mostra tre prosperose ragazze immerne all'interno di una enorme vasca da bagno. Tra queste, l'ultima sulla destra, è niente di meno che Roberta Williams fondatrice, con il marito Ken, della Sierra On-Line e futura mamma della fortunata serie King Quest.

L'immagine di copertina di Softporn Adventure

Leisure Suit Larry in the Land of the Lounge Lizards (1987)


Alcuni anni dopo il suo ingresso in Sierra, Ken Williams, chiede al pacioccoso Al di realizzare un'avventura dedicata ad un pubblico adulto. Il rubicondo Mr. Lowe decide quindi di produrre una versione aggiornata di Softporn Adventure utilizzando il motore grafico precedentemente sviluppato per King Quest. Le situazioni e la struttura degli enigmi proposti sono gli stesse pensate alcuni anni prima da Charles Benton a cui è concesso, giustamente, l'onore della citazione nella schermata dei credits. Essendo la trama già bella che pronta, Al Lowe può dedicare tutta la sua attenzione alla creazione del protagonista con cui si legherà in modo indissolubile per il prossimo decennio.
Larry Laffer è un uomo vicino alla quarantina dalla vita solitaria ed insignificante. Ancora integro nella sua virtù, il "giovane" Larry inizia ad avvertire i primi pruriti sessuali che lo portano a dedicarsi accanitamente alla lettura di riviste per soli adulti (e probabilmente a talune attività che un tempo rendevano ciechi). I nuovi "interessi" son fonte di distrazione e Larry, sempre disattento, finisce con l'essere licenziato. Tornato a casa dalla madre, coi cui ancora vive, scopre che quest'ultima è partita per un lunga vacanza!
Affranto Larry decide di vendere la sua sgangherata auto incassando la bellezza di 94$ con cui, dopo essersi agghindato come un vero playboy anni '70 (abito bianco in poliestere e catenazza d'oro!), parte alla volta di Lost Wages (parodia di Las Vegas) con l'intento perdere la sua verginità. Depositato da un taxista di fronte al Lefty's Bar le avventure del nostro playboy hanno inzio!

 
Il Lefty's Bar dove le avventure di Larry hanno inizio

Le vicende che hanno come unico scopo la conquista delle "prede" femminili, si svolgono in cinque diverse locazioni (ognuna a sua volta suddivisa in diverse aree): il Lefty's Bar, il casinò, la cappella per i matrimoni aperta ventiquattrore su ventiquattro, la discoteca ed un centro commerciale. Per muoversi tra una locazione e l'altra Larry sarà costretto ad utilizzare un taxi (non cercate di avventurarvi lungo la strada a piedi visto che verrete inesorabilmente asfaltati da un auto di passaggio). La necessità di pagare il taxi, come quella di acquistare regali, profumi e vestiti, costringeranno il protagonista a diverse cappatine al casinò in cui rimpinguare le finanze giocando a black jack o alle slot machine. Per il resto il gioco scorre via leggero leggero tra esplorazioni, dialoghi e risoluzione di enigmi divertenti, stimolanti e solitamente logici. Come nel titolo a cui si ispira, l'unico scopo del vostro tribolare sarà quello sedurre le dolci pulzelle con cui verrete via via in contatto (conquistata l'ultima delle quali, dopo una spettacolare performance del nostro eroe, il gioco si conclude). L'unica nota dolente nello svolgimento del gioco è la possibilità (ma potremmo dire certezza), come da tradizione dei titoli Sierra, per protagonista di morire nelle situazioni più bizzarre e a volte inaspettate. Questo condizione di "continuo pericolo" genera un senso di frustrazione che porta a salvare prima di compiere ogni passo ... decisamente un modo poco allettante di affrontare un gioco. A parziale riabilitazione degli sceneggiatori voglio sottolineare la bellissima sequenza post morte in cui, il corpo privo di vita di Larry viene prelevato dagli scienziati Sierra per essere riassembleto e rimesso in gioco (in questo frangente potrete notare i ricercatori all'opera sul personaggio di Sir Graham protagonista di King Quest!!!).

Graficamente il gioco presenta la classica grafica cubettosa delle prime avventure Sierra: il supporto al CGA Composite Video Mode, comporta il dimezzamento della risoluzione con il conseguente effetto "pixel patata". Come potete notare dalla immagini il risultato, benché un pò grossolano, è comunque piacevole e ben colorato grazie alle sedici tonalità messe a disposizione dallo standard EGA.

 
Due immagini nello splendore del CGA Composite Video Mode

Caliamo un velo pietoso sul sonoro che, essendo affidato al beeper interno, è decisamente da dimenticare ... in ogni caso Al Lowe si occupa personalemente della composizione del tema principale che seguirà, con vari addattamenti, l'eroe nel corso delle sue decennali avventure. Per controllare il prode Larry è previsto l'uso delle frecce direzionali (o del joystick) per il movimento e del parser testuale per l'inserimento dei comandi (solitamente frasi semplici nella forma verbo-oggetto).

Benché il gioco presenti in modo umoristico e mai volgare tematiche piccanti, per precludere l'accesso al gioco ai più giovani è stato inserito un test iniziale per valutare l'età del giocatore. Nonostante questo, visto il contesto prettamente americano delle domande, la risoluzione del quiz può in alcuni casi risultare ardua anche per gli adulti; fortunatamente, come riportato anche nel manuale, la pressione dei tasti ATL+X alla prima domanda permette di saltare questa fase :o)

Subito dopo la sua uscita il gioco fu fortemente criticato per le il sottofondo trasgressivo che presentava. Nonostante questo, dopo una iniziale freddezza da parte dei giocatori dovuta anche al rifiuto da parte di alcune catene di distribuire il titolo, il gioco divenne ben presto un best-seller tanto da guadarsi il titolo di miglior gioco d'avventura del 1987 con oltre 250000 copie vendute!
 
Prima di passare al prossimo capitolo vi propongo la demo realizzata dalla Sierra per promuovere il suo gioco ...


Leisure Suit Larry Goes Looking for Love (in Several Wrong Places) (1988)


La seconda avventura del prode Larry inizia con il nostro eroe intento a falciare il prato della bella Eve, la ragazza sedotta con successo al termine del primo episodio. Il desiderio di accasarsi di Larry viene però immediatamente infranto dalla dolce pulzella che liquida in nostro eroe in quattro e quatrotto. Abbattuto ma non scoraggiato, il playboy si rimette in caccia dell'anima gemella. Dopo aver vinto, grazie ad un imbroglio, il premio di una lotteria decide di partecipare al "Gioco delle coppie" sicuro con il suo fascino di riuscire a conquistare la bella di turno. Nonostante le innumerevoli figuracce rimediate Larry, grazie ad un errore del conduttore, viene eletto vincitore e si appresta quindi a partire per la crociera premio con la sua nuova compagna.
La ragazza, inorridita dalla prospettiva di viaggiare con un tale personaggio, regala il biglietto alla madre una "simpatica" vecchietta obesa, psicopatica, ninfomane e sadomasochista che cercherà per tutto il viaggio di violentare il povero Larry (eventualità che dovrà accuratamente evitare pena la morte). Come se non bastasse, a causa di un equivoco all'imbarco, Larry viene scambiato per un agente segreto da alcuni membri del KGB: si troverà quindi costretto a sgominare uno scienziato pazzo, Dr. Nonookee, che ha rapito e segregato un gruppo di avvenenti ragazze all'interno di un vulcano spento. Dopo aver liberato le pulzelle a Larry viene data in sposa la figlia dello sciamano dell'isola che, tramite un rito voodo, gli dona la potenza sessuale di un cavallo e la fertilià di un coniglio.

 
Larry sconsalato davanti alla dimora di Eve - Il playboy cerca di abbordare la bella commessa (notare la chierica)

Quella che vi ho appena raccontato è a sommi capi la trama della seconda avventura del baldo Larry Laffer che ancora una volta sarà chiamato a destreggiarsi per carpire le delizie della feminil virtù. Rispetto al capitolo precedente, viste le critiche ricevute, la Sierra decide di ridurre le tematiche piccanti realizzando un gioco si divertente e ricco di umorismo ma snaturato delle sue caratteristiche originali. Paradossalmente questa scelta attirò al gioco critiche per gli scarsi contenuti sessuali proposti ... sbonk!!!

Graficamente il titolo abbandona la bassa risoluzione sfruttando quindi pienamente le possibilità offerte dallo standard EGA. Il risultato è decisamente appagante con uno sfoggio di particolari non indifferente: finalmente si può ammirare la chierica di Larry solo immaginata nel capitolo precedente.

 
Larry rapito da due particolari di Kalaula figli dello sciamano locale

Da oscar la colonna sonora che avvalendosi del pregiato hardware prodotto dalla Roland dona al gioco il sound che il buon Al Lowe aveva sempre desiderato (di minor qualità ma comunque apprezzabile il risultato ottenuto tramite la AdLib). Il sistema di controllo permette l'utilizzo del mouse per muovere il personaggio (continuano ad essere supportati tastiera e joystick) mentre l'esecuzione delle azioni è ancora demandata al fido parser. A proposito del parser mi pare corretto citare il famigerato bug del sacchetto nella bottiglia. Ad un certo punto della storia occorreva inserire un sacchetto all'interno di una bottiglia digitando il comando "PUT THE BAG IN THE BOTTLE"; se venivano omessi gli articoli, digitando "PUT BAG IN BOTTLE", l'azione non veniva eseguita correttamente e non era possibile proseguire il gioco. Benché il parser Sierra fosse permissivo rispetto all'utilizzo degli articoli, riuscendo quindi ad interpretare correttamente il comando in caso di loro omissione, nel caso specifico, come ammesso dallo stesso Al Lowe, un errore grossolano nel codice fece letteralmente impazzire migliaia di giocatori.

La seconda avventura di Larry Laffer viene ricordata come una delle più difficili della serie sia per gli innumerevoli modi in cui il protaganista poteva lasciarci le penne sia per l'impossibilità di tornare a visitare certi luoghi da cui la necessità di ricominciare da capo l'intera avventura nel caso si fosse dimenticato un oggetto ... devastante!!

A voi il video introduttivo con il maestoso accompagnamento musicale Roland MT-32 ottimamente emulato grazie a Munt.


Leisure Suit Larry 3: Passionate Patti in Pursuit of the Pulsating Pectorals (1989)


Alcuni anni sono passati dalla cacciata del malvagio Dr. Nonookee. Larry è diventato l'eroe dell'isola che man mano si è trasformata diventando un'ambita meta turistica. Il matrimonio con la bella Kalalau ha sopito la voglia di conquista del baldo playboy che ora, ingrassato ed impigrito, si atteggia più da uomo d'affari che da inguaribile donnaiolo. Tutto sembra andare per il meglio finchè Kalalau, dopo l'ennesimo fallimento coniugale di Larry, decide di lasciarlo per mettersi con un'indigena cannibale, omosessuale e riparatrice di slot machine. Sulle prime Mr. Laffer sembra accusare il colpo ma ben presto si rende conto di essere nuovamente libero e di poter quindi tornare ad insidiare le belle e procaci turiste. Dopo aver indossato il completo d'ordinanza (mitica la scenetta di cambio d'abito alla Superman) Larry si rimette nuovamente in cerca dell'anima gemella. Una ricerca costellata di fallimenti che condurranno però al fatale incontro con la bella Patti che, dopo un lungo ed attento corteggiamento, si concederà completamente al nuovo amante. Durante il meritato riposo Larry ode Patti sussurrare nel sonno quello che crede il nome di un altro uomo. Abbattuto per l'ennesimo fallimento Larry si ritira nella foresta al centro dell'isola finendo, ovviamente, per perdersi. Al risveglio, la bella figliola, non trovando l'amante al suo fianco si mette immediatamente sulle sue traccie fino al ricongiungimento che verrà però interrotto dai cannabali locali ansiosi di banchettare. Quando tutto sembra perduto i due vengono teletrasportati negli uffici della Sierra dove Roberta Williams in persona li assume come  programmatori e game designer. Il gioco si conclude con Patti accanto al suo uomo intento a programmare il primo episodio della serie.

 
Subito dopo l'abbandono di Kalalau, Larry si prepara a tornare a tornare in caccia

Con il terzo episodio delle avventure del più sfigato playboy dell'universo tornano ad essere trattate in modo più esplicito le tematiche piccanti abbandonate nel secondo capitolo. Come sempre il gioco non scade mai nel volgare ma un approccio più sexy assicura un maggiore divertimento ... in fondo chi gioca a Larry vuole conquistare ma anche "consumare" :o)
Come nel primo capitolo tornano le cinque domande atte a verificare l'età dell'utente che vanno a configurare
il livello di zozzerie a cui potrete assistere nelle varie sequenze di intermezzo. A livello cinque, ad esempio, è possibile assistere ad alcuni interessanti streep tease :o)

Graficamente il titolo si supera ancora una volta con ulteriore miglioramento grafico che dimostra la maestria dei grafici Sierra nonostante i soli sedici colori disponibili. I cambiamenti maggiori si notano nello sprite del protagonista che inizia ad assumere i connotati cartoonistici dei titoli che seguiranno. Fantastico l'accompagnamento sonoro così come il sistema di controllo che, benché inizi a mostrare il peso degli anni, svolge egregiamente il suo compito.

 
Un paio di simpatiche battute del nostro Larry

Come ho scritto poco sopra durante l'avventura avremo l'occasione di imbatterci in diverse signorine in déshabillé ... eccovene un esempio :o)


Leisure Suit Larry in the Land of the Lounge Lizards VGA (1991)


Nel 1991 la Sierra decide riproporre il primo capitolo della fortunata serie in versione aggiornata secondo i moderni dettami tecnologici. Ecco quindi arrivare una stratorsferica grafica VGA ed un sistema di controllo basato completamente sul mouse (parser addio!!!!) che permettono ai sempre più esigenti avventurieri di vivere un'esperienza al passo con i tempi.

Personalmente, avendo da sempre amato la sfida del parser, ho apprezzato particolarmente il miglioramento grafico che permette finalmente di cogliere tutti quei particolari che nel 1987 finivano con il perdersi tra i pixelloni. Comunque la si pensi un ottimo lavoro che concede ai neofiti di avvicinarsi ad un vero e proprio mito della storia videoludica. Se il parser vi spaventa questa è la versione che fa per voi!!!

 
Salto generazionele :o)

A voi il video finale ...



Conclusioni

Non sono molti i personaggi che possono concedersi il lusso di ben sei giochi (tutti best seller) a lui dedicati. Larry Laffer è uno di questi! Piccolo, grassoccio, spelacchiato e perennemente allupato (mi ricorda qualcuno!!), Larry riesce ad attraversare un decennio di storia videoludica da protagonista conquistandosi un gran numero di estimatori (io sono uno di quelli!!). Seguirlo fin dal primo episodio permette di assistere all'evoluzione di un genere che tanto ha significato per moltissimi appassinati che ancora oggi rimpiangono le notti trascorse con il dizionario di inglese come unico compagno.

La Sierra, che già nel 1981 aveva umoristicamente sdoganato la sessualità nel mondo dei videogiochi con Softporn Adventure, riesce ancora una volta ad innovare un genere proponendo, con coraggio, tematiche fino ad allora tabù riscendo ancora una volta ad avere ragione dei suoi detrattori. E' vero, la frustrazione per le molteplici morti spinge spesso al limite della sopportazione ma, la voglia di andare avanti e di sedurre la prossima donzella, è irresistibile ... molto meglio che salvare la solita principessa o uccidere il solito pirata malvagio :o)

Per concludere un grazie di cuore al mitico Al Lowe, più simile a Capitan Findus che ad un programmatore ma comunque un genio!!!!