sabato 19 marzo 2011

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La Roland Corporation è un'azienda giapponese nota ai più per i suoi strumenti musicali elettronici, in primis le tastiere, veri e propri mostri tecnologici. Benché sia ancor oggi attiva nel panorama della computer music, soprattutto in campo professionale, la compagnia nipponina si conquistò un posto nel cuore dei videogiocatori grazie alla MT-32, modulo musicale esterno collegabile al PC tramite un'apposita interfaccia conforme allo standard MIDI (Musical Instrument Digital Interface), standard appositamente studiato per permettere l'interconnesione tra dispositivi musicali e computer. La presenza di un'interfaccia standard garantisce che moduli e strumenti possano essere connessi ad hardware eterogenei come ad esempio un PC con una Sound Blaster (che integra una porta MIDI sin dalla prima versione), un Atari Falcon, sfortunato home computer dell'azienda fondata da Nolan Bushnell fortemente votato alla musica, o un Amiga dotato di un opportuno adattatore.

La Roland MT-32 in tutto il suo splendore

Senza entrare troppo nel dettaglio, la MT-32 è un sintetizzatore basato su "campioni" (sample-based syntetizer) ossia su registrazioni digitali (PCM) di strumenti reali, a cui sono applicati sofisticati algoritmi di sintesi per la generazione del suono. La versione originale del modulo presenta una libreria di 128 strumenti e 30 percussioni, riproducibili su 9 canali di cui uno esclusivamente dedicato alla ritmica, ed un fantastico effetto riverbero. La versione successiva include una raccolta aggiuntiva di 33 effetti sonori che nel mondo dei videogiochi non guastano mai! L'utilizzo di questa tecnologia, che si diversifica dai sintetizzatori tradizionali basati su suoni completamente sintetici, garantisce risultati da mascella slogata.

Mi ricordo come fosse ieri quando un amico mi telefonò esaltato annunciandomi di essersi appena comprato una fiammante MT-32. Pur avendone già sentito parlare sulle prime rimasi abbastanza indifferente. L'indifferenza sciamò due secondi dopo aver sentito fluire le prime note del tema principale di Star Wars durante la presentazione di X-Wing. Il suono incredibile che fuoriusciva dallo stereo mi fece dimenticare in un attimo la mia Sound Blaster, l'Amiga e tutto l'universo della musica su computer che in quel momento crollava ai miei piedi aprendomi nuovi orizzonti. Una qualità paragonabile a quella di un CD che, su un pezzo strumentale come quello in questione, aveva (ed ha!) una resa veramente eccezionale.
Benchè sia sempre stato un fan della musica "sintetica" devo ammettere che godere di una qualità paragonabile a quella di un supporto digitale odierno dava una certa soddisfazione, soprattutto per le percussioni che fino ad allora avevano quel suono "ovattato", al mio orecchio, poco piacevole.
 
Bene, dopo questa fase di esaltazione veniamo all'argomento di questo articolo: se ai tempi godere del pregevole suono made in Roland era proibitivo per il prezzo, oggi è altrettanto difficile poichè procurarsi l'hardware originale (benchè supportato dal DosBox tramite un'interfaccia MIDI su USB) è impresa decisamente improba. Fortunatamente il mondo degli appassionati è in continuo fermento e, dopo il primo tentativo del progetto MT-32 Emulation Project, ecco arrivare Munt innovativo tentativo di emulare l'hardware originale tramite un driver per i sistemi operativo Microsoft (in realtà con poco sforzo funziona perfettamente anche sui sistemi Linux). Benché l'emulazione non sia perfetta ed il progetto sia da parecchio tempo "dormiente", i risultati sono di buona qualità e si meritano lo "smanettamento" che ora andrò ad illustravi.

Prima di tutto scaricate l'archivio disponibile a questo indirizzo, scompattatelo e quindi seguite questi passi per completare l'installazione (avendo Windows XP in inglese farò riferimento a questo sistema operativo, ma con poco sforzo dovreste riuscire a completare la procedura con successo anche su Vista e Seven).

  1. Aprite il pannello di controllo
  2. Selezionate "Add hardware" per aggingere una nuova periferica
  3. Pigiate "Next" finchè non vi verrà chiesto se la nuova periferica è già connessa al computer ("Have you already connected this hardware to yuor computer?")
  4. Selezionate "Yes" e quindi "Next" per proseguire
  5. Scorrete la lista che vi viene proposta nella nuova finestra e selezionate "Add new hardware device" (dovrebbe essere l'ultima voce) e quindi premete "Next"
  6.  Nella finestra successiva seleziona l'installazione manuale ("Install the hardware that i manually select from the list") e quindi premere "Next"
  7. Nel nuovo elenco selezionate l'installazione di una periferica audio, video ("Sound, video and game controller") e quindi "Next" per accedere alla finestra successiva
  8. Premete "Have Disk.." per selezionare manualmente il driver da installare
  9. Nella finestra di selezione, premete "Browse..." per scorrere il disco, selezionate il file oemsetup.inf presente nella cartella in cui precedentemente avete scompattato l'archivio e quindi premete OK per confermare
  10. A questo punto premete "Next" fino al completamente dell'installazione, intimando a Windows a continuare anche se questi si lamenta del fatto che il driver da installare non è firmato
  11. Completata l'installazione riavviate il computer
  12. Alla ripartenze, selezionate nel pannello di controllo la voce per la configurazione delle periferiche audio ("Sounds and Audio Devices")
  13. Selezionate il tab "Audio" e quindi, nella sezione dedicata al device per il playback MIDI, selezionate "MT-32 Synth Emulator" come in figura


Bene, se siete arrivati fin qui e l'installazione è andata a buon fine preparatevi ad espandere i vostri orizzonti musicali. Per gli utenti Vista e Seven, visto che mamma Microsoft ha deciso di eliminare l'opzione di selezione della periferica MIDI, scaricate il Vista Midi Mapper Control Panel, scompattatelo nella cartella "C:\Windows\System32" per trovarvelo all'interno della sezione del pannello di controllo dedicato all'audio.

Attivata la nuova periferica sarà sufficiente lanciare il DosBox ed iniziare a giocare avendo l'accortezza di selezionare "Roland MT-32" (o simili) dal programma di setup del gioco.

Se quanto vi ho raccontatanon non bastasse, per stimolare la ulteriormente la vostra acquolina vi propongo alcuni video comparativi.

La prima coppia di video è dedicata al mitico "Leisure Suit Larry 3: Passionate Patti in Pursuit of the Pulsating Pectorals" terzo capitolo della saga adventure dedicata allo sfigatissomo playboy partorito dalla geniale mente di Al Lowe. Non potevo che partire con un gioco della Sierra On-Line vista che fu tra le prime ad credere grandemente nel valore delle musica applicata ai videogiochi.

 

AdLib - Munt MT-32 Emulation

Ancora Sierra con "Space Quest III: The Pirates of Pestulon" altra immortale avventura.

 

AdLib - Munt MT-32 Emulation

Non potevo che chiudere con il mitico "The Secret of Monkey Island" dell'altrettanto mitica LucasFilm. Per godere dell'audio scaricate e seguite il istruzioni per installare il seguente patch e quindi lanciate il gioco digitando "monkey r".

 

AdLib - Munt MT-32 Emulation

Omettendo il racconto sulla fatica che ho dovuto fare per ottenere i video che vi ho appena proposto, vi segnalo il seguente link in cui troverete l'elenco dei giochi compatibili con la MT-32 ... buon divertimento ... io torno a giocare a Larry :o)

PS
Se avete problemi i commenti sono a disposizione per varie ed eventuali :o)

martedì 15 marzo 2011

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Nel 1989 Indianapolis 500 sconvolse il mondo dei giochi di guida. La grafica tridimensionale, veloce e ricca di tocchi di classe, ed il migliore motore fisico fino ad allora realizzato mostrarono la via che ogni gioco avrebbe dovuto seguire per fregiarsi dell'appellativo di simulatore di guida. Purtroppo le magnificenze tecnologiche del titolo furono in parte appannate dalla mancanza di varietà: nonostante i differenti livelli di difficoltà, la possibilità di eseguire un attento setup del proprio mezzo e sempreverde voglia di competizione, correre sempre sull'ovale dell'Indianapolis Motor Speedway viene ben presto a noia. Fortunamente ancora una volta Electronic Arts, questa volta in coppia con i DSI (Test Drive, Test Drive 2, 4D Sport Driving, solo per citarne alcuni), ci mette una pezza proponendo un nuovo simulatore di ottimo livello. Siete pronti a raccogliere la sfida?



Mario Andretti nasce a Montona D'Istria, sotto la bandiera del Regno d'Italia (fa quasi impressione a dirlo!!!), il 28 Febbraio 1940. Nel 1948, con il passaggio penisola istriana alla Jugoslavia, il giovane Mario si trasferisce in un campo profughi a Lucca per poi emigrare, nel 1955, negli Stati Uniti. Nel 1964 ottiene la cittadinanza americana ed inizia a gareggiare nelle categorie automobilistiche minori. E' questo l'inizio di una sfolgorante carriera lunga più di trent anni che porterà Mr. Andretti a diventare un vero mito per gli appassionati del mondo dei motori. Carriera che lo porterà a correre praticamente in ogni specialità delle quattro ruote, compresa la "nostrana" Formula 1 in cui nel 1977, a bordo della Lotus 78-Crosworth, trionferà niente di meno che sull'autodromo di Monza. A testimonianza della straordinaria longevità agonistica di Andretti vi ricordo che nel 1991 divise il podio del Gran Premio di Milwaukee con i figlio Michael ed il nipote John (figlio del fratello).
Una così incredibile carriera non poteva di certo passare inosservata all'industria dei videogiochi, da sempre attenta ad accaparrarsi licenze in grado di incrementare le vendite (rifilandoci anche delle solenni sole, ma fortunatamente non è questo il caso).


Briatore? No, Mario Andretti ai nostri giorni


Mario Andretti's Racing Challenge è un titolo monumentale, per i tempi, che permette al giocatore di gareggiare in ben sei categorie differenti:

  • Sprint Carts: l'equivalente dei go-kart per i piloti d'oltre oceano; ogni campione che si rispetti è partito ha iniziato a gareggiare (e derapando!) su questi trabiccoli
  • Modifieds: il secondo passo verso la carriera professionstica; macchine di serie modificate nella struttura e nel motore
  • Stock Cars: la mitiche auto della federazione NASCAR che tante gioie hanno regalato agli amanti dei giochi di guita
  • Prototypes: l'affascinante categoria della 24 ore di Le Mans; da sempre terreno di prova per grandi marche quali Porsche, Nissan, Jaguar e Toyota. Mitiche negli anni '70 le sfide da Ford e Ferrari
  • Formula 1: la formula mondiale che bene o male tutto conosciamo con i suoi pregi ed i suoi difetti
  • Indy Cars: la risposta americana alla Formula Uno; la "semplicità" dei circuti, il più delle volte ovali, rende le gare estremamenti interessanti grazie ai molti sorpassi ed agli incidenti spettacolari con macchine che svolazzano come foglie al vento

 
Sprint Carts e Indy Cars i due estremi tecnologici di Mario Andretti's Racing Challenge

Benché il gioco permetta di impratichirsi fin dall'inizio con tutte le categorie disponibili, la modalità principale, decisamente innovativa per i tempi, è quella "carriera" che permette di rivivere passo passo le fortune di Andretti, partendo dalle serie minori fino ai fasti della Formula Indy. La carriera inizia, giustamente, con la ricerca di un sponsor che premierà il vostro "presunto" talento con la somma di 20.000 dollaroni che, guarda caso, sono proprio il costo di una Sprint Car. Acquistato il "bolide" non resta altro che gettarsi sul primo circuito per accaparrasi i punti che alla fine del campionato verranno trasformati in denaro, denaro necessario ad acquistare un nuovo mezzo con cui gareggiare nella categoria successiva e così via fino alla conquista del titolo più prestigioso.
La struttura di ogni gara è più o meno la stessa per ogni serie: qualifica (in solitaria o con altri concorrenti sulla pista), un'eventuale gara di consolazione, se non ci si qualifica nei primi tre posti, e la gara vera e propria al termine della quale verranno assegnati i punti necessari a scalare la classifica. La lunghezza delle qualifiche è di cinque giri mentre quella delle gare varia da dieci a trenta passaggi.
I circuiti sono in totale dodici e comprendono sia i classici percorsi ovaleggianti tipici delle competizioni americane (Ascot Park, Indianapolis e Daytona) sia i circuti più impegnativi della Formula Uno come Montecarlo, Silverstone (vecchio stile) ed Hockenhaim. Ovviamente alcuni circuiti sono accessibili solamente con il mezzo adeguato: ad esempio Ascot Park e Indianapolis Fairground che essendo sterrati possono essere percorsi solo a bordo delle Sprint Carts.

 
I mitici circuiti di Laguna Seca e Montecarlo

Graficamente il titolo è decisamente accattivante grazie ad un ottimo motore grafico veloce e ricco di dettagli (come ad esempio le nuvole di polvere alzate dalle Sprint Carts sui percorsi sterrati o le parti dell'auto che svolazzano in caso di impatto). L'engine poligonale forse è meno ricco di quello di Indianapolis 500, soprattutto nei dettagli a bordo pista, ma è il piccolo prezzo da pagare per il avere un gran numero di circuiti a disposizione. Ottime anche le animazioni di intermezzo che mostrano il team dei meccanici intento ad armeggiare sul mezzo per la messa appunto finale. Sempre tra una fase di gara e l'altra arrivano i preziosi consigli che il buon Mario ci elargisce per aiutarci ad avere la meglio sugli avversari.
Gli standard video supportati sono VGA e EGA e, benché i risultati migliori si ottengano, ovviamente, con la profondità di colore maggiore, anche a sedici colori il gioco risulta bello da vedere. Tre sono i livelli di dettaglio selezionabili per adattare il motore grafico alla potenza del vostro PC. Supponendo che la maggior parte di voi utilizzano il DosBox, settate i dettagli al massimo e andate sereni ... almeno sto problema ce lo siamo levati :o)

 
Sprint Carts e Formula Indy ancora a confronto


Il migliore accompagnamento sonoro è quello fornito dalla mitica Ad Lib che grazie ai suoi sintetizzatori regala buone musiche ed effetti sonori convincenti (a parte lo stridere degli pneumatici che odierete dopo trenta secondi!). Se volete farvi del male selezionate il PC speaker, mentre per avere il massimo dalla musica dovrete possedere una Roland MT-32 (anche se in questo genere di giochi non è che dia il massimo).

Per il controllo del vostro mezzo, joystick e tastiera svolgono adeguatamente il loro compito ... a voi scegliere quello che preferite.

L'ottimo sistema di replay in azione

Prima di lasciarvi all'immancabile filmato vi segnalo l'ottima sistema di replay che vi permetterà di ammirare le vostre gesta da svariate angolazioni ... molto stiloso!!!!

mercoledì 2 marzo 2011

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In un periodo in cui il genere dei puzzle game era dominato da blocchetti da sistemare ed incastrare arriva, da The Assembly Line, valente gruppo di programmatori inglesi già autori del mitico Xenon II, e US Gold, E-Motion (noto negli States come The Game of Harmony) brillante ed innovativo rompicapo dalla grafica psichedelica e dalla giocabilità ipnotica. Prima di partire con la recensione vera e propria, voglio spendere due parole sul titolo del gioco che è già di per sé un bell'esercizio di stile:

  • E, energia, è l'inzio della celebre formula di Einstein (proposto tra l'altro nella schermata dei titoli): E=mc2
  • Motion significa movimento. L'energia che scaturisce dal movimento, l'energia cinetica, gioca un ruolo fondamentale nelle dinamiche del gioco
  • letto per intero il titolo corrisponde alla parola inglese emotion, che fa riferimento alle emozioni che l'esperienza ludica cerca di trasmettere

Scusatemi se è poco ...


Il gioco ci mette ai comandi di un'astronave di forma sferica in grado di ruotare su se stessa e di muoversi nella direzione selezionata (indicata da un freccia posta sul veicolo stesso), proprio come accadeva nel buon vecchio Asteroids. Come in molti puzzle game lo scopo del gioco è in apparenza semplice: ripulire lo schermo dai globi colorati che lo popolano. Per raggiungere tale obiettivo dovremo usare l'astronave a mo' di palla di biliardo e, grazie all'energia cinetica che due corpi si scambiano impattando, spingere le palle colorate l'una contro l'altra. Quando due palle dello stesso colore cozzano si eliminano a vicenda, se invece sono di colore diverso l'urto rilascia una pallina che può essere assimilata, entro un tempo limite, per rimpinguare la riserva di energetica della nave spaziale. Se le piccole sfere non vengono recuperate in tempo si ingrandiscono divenendo di fatto nuovo bersaglio della vostra missione distruttiva.
Maggiore è il tempo di permanenza delle sfere sul terreno di gioco maggiore è la frequenza con cui queste vibrano. Raggiunto il proprio limite armonico, i globi esplodono sottraendo preziosa energia all'astronave che deflagra a sua volta quando la riserva energetica arriva a zero. Da questo si evince che un livello può essere completato anche con l'esplosione delle sfere restanti a patto che questo non esaurisca l'energia residua. Tra un livello ed il successivo l'energia non viene ripristinata!


 
I primi due livelli sono abbastanza agevoli, poi si inizia a sudare

A rendere il tutto più complicato ci pensano le eventuali barriere presenti nello scenario, l'assenza di bordi del terreno di gioco che fa si che uscendo da un lato dello schermo l'astronave, così come i bersagli, riappaia da quello opposto e le funi elastiche che, connettendo tra loro le sfere (compresa la stessa astronave come si vede dall'immagine sulla destra), creano sistemi in movimento ancor più complessi da gestire. Così come nel già citato Asteroids, saremo chiamati a governare l'inerzia della navetta che ci costringerà a movimenti ben pennellati onde evitare scontri non voluti, con il conseguente aumentare dei globi in gioco. Il numero di palline rilasciate, in seguito allo scontro tra sfere di colore diverso, è proporzionale all'intensità dell'urto, da cui deriva il rischio di trovarsi sommersi dagli antipatici globuli in caso di atteggiamento troppo aggressivo. Insomma, ci vuole cautela anche se il tempo è tiranno, altrimenti i troppi "nemici" presenti al termine del livello, deflagrando, ci porteranno con loro nell'oblio.

Per spezzare ritmo e tensione ogni tre livelli, viene presentato un schermo bonus in raccogliendo le palline in un ordine definito o esibendosi in pregevolezze balistiche sarà possibile far man bassa di punti.

In questo livello bonus raccogliendo le palline blu si accumulano punti

Graficamente il gioco non fa certo gridare al miracolo vista la povertà degli scenari così come il sonoro affidato, con mio grande rammarico, all'amato/odiato buzzer. Molto buona invece al fisica degli oggetti in movimento che si comportano realisticamente in seguito agli urti. Lo stesso discorso vale per i sistemi complessi che si creano con la presenza delle funi elastiche che strattonano e rilanciano le sfere in modo convincente.

Prima di lasciarvi all'imperdibile filmato cerco di definire meglio il valore emozionale del titolo a cui ho fatto riferimento nel preambolo: i colori acidi ed i gong che accompagnano gli urti (purtroppo solo nella versione Amiga) danno origine ad un'esperienza ipnotica che stimolerà a fondo i vostri sensi già in allerta per il controllo del mezzo che sguscia e scivola che è un piacere. Fateci una partita e poi fatemi sapere :o)