mercoledì 2 marzo 2011

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In un periodo in cui il genere dei puzzle game era dominato da blocchetti da sistemare ed incastrare arriva, da The Assembly Line, valente gruppo di programmatori inglesi già autori del mitico Xenon II, e US Gold, E-Motion (noto negli States come The Game of Harmony) brillante ed innovativo rompicapo dalla grafica psichedelica e dalla giocabilità ipnotica. Prima di partire con la recensione vera e propria, voglio spendere due parole sul titolo del gioco che è già di per sé un bell'esercizio di stile:

  • E, energia, è l'inzio della celebre formula di Einstein (proposto tra l'altro nella schermata dei titoli): E=mc2
  • Motion significa movimento. L'energia che scaturisce dal movimento, l'energia cinetica, gioca un ruolo fondamentale nelle dinamiche del gioco
  • letto per intero il titolo corrisponde alla parola inglese emotion, che fa riferimento alle emozioni che l'esperienza ludica cerca di trasmettere

Scusatemi se è poco ...


Il gioco ci mette ai comandi di un'astronave di forma sferica in grado di ruotare su se stessa e di muoversi nella direzione selezionata (indicata da un freccia posta sul veicolo stesso), proprio come accadeva nel buon vecchio Asteroids. Come in molti puzzle game lo scopo del gioco è in apparenza semplice: ripulire lo schermo dai globi colorati che lo popolano. Per raggiungere tale obiettivo dovremo usare l'astronave a mo' di palla di biliardo e, grazie all'energia cinetica che due corpi si scambiano impattando, spingere le palle colorate l'una contro l'altra. Quando due palle dello stesso colore cozzano si eliminano a vicenda, se invece sono di colore diverso l'urto rilascia una pallina che può essere assimilata, entro un tempo limite, per rimpinguare la riserva di energetica della nave spaziale. Se le piccole sfere non vengono recuperate in tempo si ingrandiscono divenendo di fatto nuovo bersaglio della vostra missione distruttiva.
Maggiore è il tempo di permanenza delle sfere sul terreno di gioco maggiore è la frequenza con cui queste vibrano. Raggiunto il proprio limite armonico, i globi esplodono sottraendo preziosa energia all'astronave che deflagra a sua volta quando la riserva energetica arriva a zero. Da questo si evince che un livello può essere completato anche con l'esplosione delle sfere restanti a patto che questo non esaurisca l'energia residua. Tra un livello ed il successivo l'energia non viene ripristinata!


 
I primi due livelli sono abbastanza agevoli, poi si inizia a sudare

A rendere il tutto più complicato ci pensano le eventuali barriere presenti nello scenario, l'assenza di bordi del terreno di gioco che fa si che uscendo da un lato dello schermo l'astronave, così come i bersagli, riappaia da quello opposto e le funi elastiche che, connettendo tra loro le sfere (compresa la stessa astronave come si vede dall'immagine sulla destra), creano sistemi in movimento ancor più complessi da gestire. Così come nel già citato Asteroids, saremo chiamati a governare l'inerzia della navetta che ci costringerà a movimenti ben pennellati onde evitare scontri non voluti, con il conseguente aumentare dei globi in gioco. Il numero di palline rilasciate, in seguito allo scontro tra sfere di colore diverso, è proporzionale all'intensità dell'urto, da cui deriva il rischio di trovarsi sommersi dagli antipatici globuli in caso di atteggiamento troppo aggressivo. Insomma, ci vuole cautela anche se il tempo è tiranno, altrimenti i troppi "nemici" presenti al termine del livello, deflagrando, ci porteranno con loro nell'oblio.

Per spezzare ritmo e tensione ogni tre livelli, viene presentato un schermo bonus in raccogliendo le palline in un ordine definito o esibendosi in pregevolezze balistiche sarà possibile far man bassa di punti.

In questo livello bonus raccogliendo le palline blu si accumulano punti

Graficamente il gioco non fa certo gridare al miracolo vista la povertà degli scenari così come il sonoro affidato, con mio grande rammarico, all'amato/odiato buzzer. Molto buona invece al fisica degli oggetti in movimento che si comportano realisticamente in seguito agli urti. Lo stesso discorso vale per i sistemi complessi che si creano con la presenza delle funi elastiche che strattonano e rilanciano le sfere in modo convincente.

Prima di lasciarvi all'imperdibile filmato cerco di definire meglio il valore emozionale del titolo a cui ho fatto riferimento nel preambolo: i colori acidi ed i gong che accompagnano gli urti (purtroppo solo nella versione Amiga) danno origine ad un'esperienza ipnotica che stimolerà a fondo i vostri sensi già in allerta per il controllo del mezzo che sguscia e scivola che è un piacere. Fateci una partita e poi fatemi sapere :o)


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