venerdì 28 maggio 2010

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Nel 1984, in pieno clima di guerra fredda arriva dalla Russia (la vecchia URSS) uno dei giochi che ha segnato la storia di questa forma di intrattenimento.
Sto ovviamente parlando di Tetris, capolavoro immortale, partorito dalla mente di Aleksej Pazitnon e realizzato con la collaborazione di  Dmitry Paylovsky e Vadim Gerasimov.


I protagonisti del gioco sono i tetramini, figure piene composte da quattro quadrati connessi tra loro lungo i lati.

I sette possibili tetramini sono illustrati nella figura seguente:


Per riconoscerli ad ognuno di essi è stato affibiato il nome della lettera dell'alfabeto che più gli somiglia. Abbiamo quindi (con riferimento alla figura): I, J, L, O, S, T e Z.

In Tetris i tetramini scivolano, uno alla volta, su di una immaginaria lastra di vetro (il terreno di gioco) andandosi ad adagiare sul piano di appoggio. Il giocatore può ruotare e muovere i tetramini affinchè, giunti al termine della loro caduta si dispongano a formare linee orizzontali complete. Una linea completata sparisce ed i pezzi sovrastanti cadono per andare ad occupare lo spazio liberatosi. Il gioco termina quando la pila di tetramini raggiunge il bordo superiore del terreno di gioco.

Un gameplay semplice ed ipnotizzante, che ancora una volta vi porterà a pronunciare la classica menzogna del videogiocatore: "Ancora una partita e poi smetto!!".

Tecnicamente parlando, nella sua incarnazione originale, il gioco è stato sviluppato utilizzando la modalità testuale (320x200) messa a disposizione dalle schede CGA (ogni quadrato che compone un tetramino è un carattere spazio con l'opportuno colore di sfondo). In questo modo i programmatori hanno potuto sfruttare appieno i 16 colori della palette.
Ottimo l'accompagnamento sonoro costituito da un bit quando si completa una linea, bibit quando le linee completate sono due, bibibip per tre e bibibibip quando si realizza una tetris (quattro linee completate contemporaneamente). Vista la mestizia del cicalino, per una volta, deficere è meglio di abbondare.

Come nota personale, pur avendo giocato tantissimo alla versione PC, devo confessare che la versione che più ho apprezzato è quella per Gameboy primo modello (cartuccia che ancora oggi conservo gelosamente).
La possibilità di portarsi questo gioco sul treno, sull'autobus e perfino in bagno me lo ha fatto amare alla follia :o)

Sul sito di  Vadim Gerasimov potete trovare la versione originale del gioco e una serie di interessanti aneddoti sullo sviluppo dello stesso. Grazie ad un perfetta gestione del timing il gioco si comporta ottimamente anche con i moderni sistemi operativi, in caso di necessità il DosBox risolve ogni problema.

From Russia with love!

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