sabato 16 luglio 2011

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Frank Herbert, insieme a Isaac Asimov, è senza ombra di dubbio uno dei più noti ed apprezzati scrittori di fantascienza del globo terracqueo. La sua opera principale, il Ciclo di Dune (1965-1985), composta da ben sei romanzi, è stata ispiratrice di film, serie TV, opere postume redatte dal figlio (in collaborazione con lo scrittore Kevin J. Anderson), fumetti e ovviamente videogiochi. Il primo videogame ispirato all'universo (mai termine fu più appropriato) creato dello scrittore americano, arriva nel 1992 grazie ai visionari programmatori delle francese Cryo Interactive (ultimamente sto recensendo sempre giochi degli "amati" cugini d'oltralpe!!) ed al publisher Virgin Interactive per Amiga e PC/MS-DOS. Commistione di diversi generi videoludici, Dune è un titolo assolutamente imperdibile sia per gli estimatori del grande scrittore sia per tutti coloro che vogliono concedersi un po' di svago in un mondo fantastico, affascinante ed avventuroso! Com'è giusto che sia iniziamo dalla trama ...

In una galassia molto lontana (uhm ... dove l'ho già sentita questa?) il potere feudale dell'imperatore è retto dal melange, preziosa spezia in grado di donare poteri mistici, allungare la vita fin quasi all'immortalità e basilare per compiere i lunghi viaggi interstellari necessari a raggiungere i vari pianeti dell'impero. Il melange cresce unicamente sul brullo e desertico pianeta Arrakis (meglio noto come Dune) il cui governo è affidato dall'imperatore ad una delle Case Maggiori, secondo i complessi equilibri di potere che regolano l'impero galattico. Compito del signore di Arrakis è quello di garantire il costante rifornimento di spezia e "tener buoni" i Fremen popolo indigeno del desolato scoglio spaziale. Il gioco inizia con l'arrivo su Dune del nostro alter-ego, il giovane Paul Atreides della Casata Atreides, e della sua famiglia incaricata dall'imperatore Shaddam Corrino IV di prendere il posto della casa Harkonnen che da anni imperversa sul pianete. Ovviamente gli Harkonnen non ve vogliono sapere è questo è sufficiente a scatenare una guerra tra i due casati in rotta da tempo. Mentre Paul tenta di stabilire un'alleanza con i Freman per l'estrazione della spezia, gli Harkonnen uccidono Leto (capo della casata e padre di Paul) costringendo il giovane ad ingaggiare la "battaglia finale" che lo vedrà unirsi agli indigeni, di cui diventerà il messia, per condurli alla riconquista del loro pianeta natale.

Bene ... se avete visto il film ispirato al primo romanzo del Ciclo di Dune, avrete sicuramente capito che è da questo adattamento cinematografico che il gioco attinge a piene mani per definire il proprio background narrativo. Il legame tra il videogioco ed il lungometraggio si manifesta anche nei volti dei personaggi  molto somiglianti ai rispettivi attori; tra questi non esimermi dal citare il grande Kyle 'Twin Peaks' MacLachlan che veste i panni di Paul Atreides.

 
Paul (Kyle MacLachlan) e Jessica (Francesca Annis) due dei protagonisti del gioco

Come vi ho già accennato nel preambolo introduttivo Dune fonde sapientemente diversi generi videoludici in un'unica appagante esperienza di gioco. Dune è a prima vista un gioco classico gioco di avventura che vede il rampollo di casa Atreides muoversi tra palazzi, insediamenti Freman e giacimenti di spezia alla ricerca di alleati. Paul si muove tra i vari luoghi attraverso il deserto, a bordo del suo ornitottero (usa sorta di navicella a forma di insetto) incontrando vari personaggi che, utilizzando il comodo sistema di dialogo, dovrà convincere a seguirlo ed ad abbracciare la sua causa.

 
All'inizio del gioco vi troverete nel palazzo Atreides al cospetto di vostro padre il duca Leto - Con ornitottero ci si muove tra i vari luoghi del pianeta

La fase avventurosa, decisamente semplice e lineare, permette di assoporare pian piano l'ottima storia e fa da "collante" alle fasi strategiche che personalmente considero le più interessanti ed innovative del gioco. In queste sezioni Paul osserva dall'alto la mappa del pianeta impartendo ordini alle sue truppe. Nelle fasi iniziali si tratterà essenzialmente di governare la raccolta del melange per soddisfare le incessanti richieste dell'imperatore ma, con il passare del tempo e con il distendersi dei rapporti tra Paul i diffidenti Freman, il protagonista potrà formare un proprio esercito armato ed addestrato con cui attaccare gli Harkonnen costringendoli alla resa (evento che segna la fine del gioco). Il generale Arkonnen si muove tra le sue legioni sparse per il pianeta in una dimensione temporale rallentata che da così modo al condottiero di riflettere sulle proprie mosse; un deciso passo in avanti rispetto all'approccio strategico dominante, basato sul sistema dei turni che azzerano completamente il senso di "oppressione" del tempo che sollecita ad agire con solerzia. Le sorti della battaglia andranno ad influire sul vostro carisma, e le altre statistiche di gioco, con la conseguente motivazione delle truppe che vi seguiranno con maggiore impegno e dedizione.


 
Gli eserciti si affrontano sulla desertica superficie di Dune - La mappa del pianete con le statistiche di gioco

Graficamente il titolo è una gioia per gli occhi grazie all'ottimo utilizzo dei 256 colori della VGA: ricchi di dettaglio e particolari le sezioni avventurose, con scenari colorati e stupendi primi piani dei personaggi durante i dialoghi. Bellissime le sequenze di volo sulla superficie desertica che diventano particolarmente evocative e poetiche quando il giorno volge alla notte. Le fasi strategiche perdono buona della sontuosità grafica ma restano comunque apprezzabili soprattutto se paragonate ad altri titoli dell'epoca.
Degna di un film la colonna sonora composta da Stèphane Picq e Philippe Ulrich che ci accompagna durante il gioco: amabile con la Sound Blaster eccezionale con la Roland MT-32.
Il gioco si controlla interamente con il mouse  tramite un comodo sistema di menu ... nulla da segnalare!

L'unica nota dolente è la longevità ... un paio di pomeriggi di giochi intenso sono sufficienti per giungere alla fine dell'avventura. E' vero ... non è molto, ma c'è tanto da vedere, tanti personaggi da conoscere, una guerra da vincere ed un protagonista ricco di carisma a cui finirete con l'affezionarvi. Meglio un gioco corto ma bello che uno insignificante :o)

 
Una splendita immagine notturna di Dune - Un bel vermone schizza fuori dalla sabbia. Nelle fasi avanzate del gioco, proprio come nel film, Paul imparerà a condurre questi maestosi anellidi

Oibò ... siam quindi giunti alla fine di questa mia personale cavalcata sull'onda dei ricordi con cui spero di avervi convinto a provare questo gioco veramente unico. Una magistrale fusione tra generi che si completano a vicenda ed mondo bellissimo in perdersi per un po' di ore!!

A voi il filmato in cui vi aiuto a muovere i primi passi sulla bollente superficie di Dune (l'ottima musica è ovviamente riprodotta tramite l'emulazione Roland MT-32 di cui vi ho parlato alcuni post orsono) ...


PS
Visto che nella recensione di Alone in the Dark ho "picchiato" duro sugli amici Amighisti ... vi informo che la versione Amiga di Dune è sostanzialmente identica a quella PC ... si perde un po' nella grafica che risulta meno colorata ma il sonoro è come sempre di altissimo livello. Un buon gioco che deve essere giocato indipendentemente dalla piattaforma a voi più congeniale.

7 commenti:

  1. Ottimo articolo TEX!

    Stavo proprio per scrivere che la versione Amiga è pressochè identica a quella PC (anche se, come dici tu, la definizione grafica è leggermente più bassa...e si nota sopratutto mettendo a confronto le due intro)!

    Cmq giocare a Dune sul mio piccolo Amiga 600 nel buio della mia cameretta è stata una delle mie esperienze più coinvolgenti!!
    La versione PC invece l'ho giocata giusto qualche mese fa ed è inutile dirti che il gioco non ha perso il suo fascino nonostante i quasi vent'anni che si porta sulle spalle....

    :))

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  2. Eh si ... Dune è uno di quei giochi che è invecchiato benissimo e che ancora oggi può essere giocato con godimento!
    Come molti dei giochi anni '90 le versioni PC ed Amiga sono identiche a livello di giocabilità, un po' meno colorate sulla macchina Commodore su cui però l'audio è migliore ... insomma ... quando un gioco è un capolavoro lo è ovunque :o)
    Il vero difetto dell'Amiga in quegli anni era la mancanza di base di un HD e con i giochi che diventavano sempre più grossi il disk-swapping iniziava ad essere veramente un problema.

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  3. Ed io ne so qualcosa...

    Indiana Jones and The Fate of Atlantis, Dragon's lair, Beneath a steel sky e molti altri...

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  4. Vabbè ... come insegni sul tuo blog oggi con alcuni trucchetti si riesce a giocare su Amiga meglio di allora ... ed è sempre un bel giocare!!!!

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  5. Si quello è vero...all'epoca pero era davvero una tortura! Soprattutto quando, terminato di giocare con Amiga, ti mettevi su una console od un PC... :)

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  6. Il gioco è davvero d'atmosfera. Non lo avevo ancora visto...mi sono "accontentato" per ora solo del video ma devo giocarlo assolutamente.
    In ogni caso questa cosa della definizione piu alta o piu bassa tra le versioni Amiga/PC di molti titoli non trova sempre fondo. Spesso la grafiva dei giochi per PC e Amiga (specie negli ultimi anni di vita di quesìultima) era realizzata tramite dei tool che permettavano l'output delle immagini in formati sia per l'una che per l'altra macchina con conseguenza che la definizione era praticamente identica. A volte però il "dot Pitch" dei pixel faceva la differenza tra i due sistemi. Un dot pitch piu "stretto" conferiva una apparente risoluzione migliore, per non parlare poi dei monitor usati per PC che supportavano gia risoluzioni da SuperVGA, creando sgranature con le definizioni piu basse, mentre invece spesso molti utenti che usavano Amiga ancora su TV, avevano l'impressione che la risoluzione fosse piu alta di quel che effettivamente era.
    In ogni caso questo era uno di quei titoli dove i diversi sistemi iniziavano ad eguagliarsi l'un l'altro.

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  7. Ciao Francesco, ovviamente ti consiglio di provare Dune perchè è effettivamente è un bel gioco ... molto d'atmosfera. Per quanto riguarda la tua digressione sulla definizione concordo pienamente con te ... è proprio la "forma" del pixel diversa tra TV e monitor VGA a conferire un'aspetto meno "seghettato" alle immagini e quindi apparentemente più definito. Io nella recensione facevo unicamente riferimento al minor numero di colori che l'Amiga era in grado di mettere in campo rispetto alla VGA. Se il gioco nasceva su PC, come ad esempio Dune o Monkey Island II, stava tutto alla bravura dei grafici che, nonostante il calo di colori, riuscivano a realizzare immagini d'effetto. Stesso discorso se il gioco nasceva su Amiga ed i grafici si adoperavano per sfruttare al meglio la cromia più ampia (per buttare i colori a caso meglio accontentarsi di sole 32 tonalità che comunque sono più che sufficienti).

    In ogni caso come dimostrano i titoli di cui ho parlato in questo blog ... per me la grafica conta si ma relativamente ... se un gioco è bello bastano anche dei semplici caratteri ASCII ... vedi Rogue o anche il buon vecchio Tetris :o)

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