martedì 20 settembre 2011

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Ancor prima che The Secrets of Monkey Island arrivasse ad illuminare i monitor di migliaia di avventurieri, il vulcanico Ron Gilbert era già al lavoro sul suo seguito, il titolo che nella sua mente avrebbe dovuto concludere degnamente le avventure dell'aspirante pirata Guybrush Threepwood. Quello che arriva nel Dicembre del 1991 non è quindi un titolo realizzato in fretta e furia per bissare il successo dell'anno precedente ma una vera e propria opera d'arte in cui il buon Ron sa concentrare tutto il suo genio e la sua volontà di stupire. Forse il preambolo potrà sembrare un po' troppo entusiasta ma, in fin dei conti, ci dovrà pur essere un motivo se Monkey Island II è da molti considerata la migliore avventura mai realizzata. Come spesso accade per questi capolavori, la letteratura, elettronica e non, è praticamente sterminata ... con questo articolo non penso di raccontarvi nulla di nuovo ma non potevo esimermi dal dire la mia! Buona lettura ...

Il gioco inizia con scena alquanto bizzarra ... Guybrush è sospeso nel vuoto aggrappato ad una corda pendente dal bordo di una voragine. Nell'altra mano un forziere, probabilmente colmo di tesori, e nella testa la volontà di non lasciare nessuna delle due prese. In questa situazione di apparente stallo irrompe la bella Elaine che, per nulla preoccupata, chiede al giovane pirata come abbia fatto a ficcarsi in una tale situazione. Parte quindi una fantastica introduzione, degna di uno dei film della serie de "I pirati dei Caraibi", che introduce il lungo flashback che costituisce l'avventura vera e proprio. Guybrush ha ormai realizzato il suo sogno di diventare un pirata ... una barbetta incolta orna il suo mento e gli abiti da marinaretto del primo episodio sono stati sostituiti da un bella palandrana blu. L'avventura inizia sull'isola di Scabb dove, attorno ad un falò, il protagonista è intento a raccontare ad una gruppo di "colleghi" come solo pochi anni prima era riuscito a porre fine alla minaccia di LeChuck. Non ancora soddisfatto della fama ottenuta, l'ormai affermato pirata confessa agli astanti il desiderio di partire alla ricerca del Big Woop favoloso tesoro che gli avrebbe donato gloria eterna per i sette mari. Purtroppo l'impresa è destinata a subire una battuta d'arresto fin dall'inizio: Largo LaGrande, braccio destro dell'ormai ri-defunto LeChuck, ha imposto un embargo all'isola che impedisce a chiunque di attraccarvi o di abbandonarla. Inizia così la prima parte del gioco, intitolata "l'embargo di Largo", che ci vedrà impegnati a mettere fuori combattimento il dittatore nanerottolo (uhm ... mi ricorda qualcuno!!) per poter così salpare alla ricerca del tesoro.
Purtroppo, proprio sul finire della sua prima missione, il distratto Guybrush si fa sottrarre da Largo la barba di LeChuck, che conservava a mo di feticcio, che sarà utilizzata per riportare in "vita" il malvagio pirata ... un bel guaio ma anche l'inizio di un'altra fantastica avventura :o)
Un'avventura che porterà il giovane Threepwood a visitare altre tre isole (tra cui però non c'è la mitica Monkey Island), a scontrarsi a colpi di voodò con il perfido corsaro e a vivere uno dei più mitici ed inaspettati finali mai scritti per un gioco.

 
Così inizia l'avventura di Guybrush - Una delle splendide illustrazioni che fanno da cornice al filmato introduttivo

La nuova avventura targata LucasArts è in primis bellissima da giocare: la sua trama ben congeniata si dipana pian piano, incollando letteralmente il giocatore allo schermo spingendolo a scoprire come i vari tasselli andranno ad incastrarsi per comporre il mosaico preparato per noi da Mr. Gilbert. Gli enigmi sono difficili ma sempre logici e sanno regalare una grande soddisfazione ogni qualvolta si riesce a venirne a capo. L'umorismo, uno dei marchi della saga, trasuda da ogni pixel: dialoghi piccati, situazioni paradossali (mitica la gara di sputi), comprimari all'altezza del fantastico protagonista e citazioni incastonate qui e la come piccole gemme (tipo quando Guybrush alla taverna ordina del grog "shakerato e non mescolato" scimmiottando James Bond) . Insomma nulla è lasciato al caso e tutto contribuisce a rendere l'esperienza di gioco assolutamente unica e per molti versi irripetibile.

Assolutamente strepitosa la grafica interamente disegnata a mano, scannerizzata e quindi ritoccata al computer. Colorata, dettagliata, ricca delle calde tinte caraibiche e leggermente deformata per aumentare il look cartoonesco. I 256 colori della VGA ci sono tutti e sono usati in modo magistrale per rendere il gioco una vera gioia per gli occhi.

 
Alcune illustrazioni sono degne di un quadro

Assolutamente da oscar la colonna sonora, con decine di brani tutti estremamente orecchiabili, senza accorgervene vi troverete a fischiettarli, e sempre in tema con il gioco. Un'accompagnamento costante per tutto lo svolgimento del gioco che non annoia mai ma che anzi contribuisce ad rendere più incalzante l'esperienza di gioco. Questo "miracolo" è dovuto al sistema iMUSE, interactive Music and Sound Effects, realizzato da Peter McConnel, Clint Bajakin e Micheal Land che permette alla musica ed agli effetti sonori di adattarsi alle situazioni di gioco: quando il momento si fa topico la musica accelera, si altera ed a volte stona per aumentare il coinvolgimento e trasmettere in parte le sensazioni del protagonista (ad esempio durante la gara di sputi si riesce a "sentire" la frustrazione del protagonista  all'ennesimo tentativo ... non pensate di riuscire a vincere alla prima scatarrata!!!). Bellissimo anche l'effetto di sovrapposizione con cui i vari brani si amalgamo nelle transizioni ... è difficile da spiegare ma vi assicuro che il risultato è strepitoso.
Il gioco supporta AdLib, la Sound Blaster ed i sintetizzatori Roland con cui si ottiene un risultato assolutamente impareggiabile per pulizia e qualità. E se la musica è fantastica non sono da meno gli effetti sonori campionati nitidi e cristallini ... come esempio porto ancora una volta la gara di sputi con espettorazioni potenti e scatarrate da primato (chissà chi è l'autore di tali "prodezze").

 
La mai abbastanza osannata gara di sputi - Il villaggio di Woodtick (isola di Scabb) è interamente costruito su barche collegate tra loro da ponticelli in legno

Non mi resta altro da fare che spendere due parole sulla nuova versione dello SCUMM. Rispetto al capitolo precedente l'elenco dei verbi è stato ridotto a nove, permettendo l'utilizzo di un font più grande, e gli oggetti dell'inventario sono rappresentati graficamente ... piccole innovazioni che rendono ancor più piacevole il giocare. Impeccabile l'interfaccia punta e clicca per l'interazione con gli scenari ed il sistema di dialoghi a scelta multipla (mi raccomando, parlate con tutti i personaggi ogni dialogo è ricco di informazioni che aiutano a gustare meglio la fantastica storia).

Insomma amici, avrete capito che per quanto mi riguarda Moneky Island 2 è un gioco assolutamente strepitoso che merita di essere giocato e gustato in ogni sua sfumatura ... non so trovargli un solo difetto, una solo nota stonata. L'unico appunto che si potrebbe muovere al capolavoro di Ron Gilbert è la forse eccessiva difficoltà in grado di spaventare i giocatori meno esperti. Ho volutamente usato il condizionale perché ancora una volta, il geniale designer americano, riuscì a sconvolgere i canoni della avventure grafiche: accanto all'avventura completa è disponibile una versione semplificata in cui alcuni degli enigmi più complessi sono semplificati o completamente rimossi. Un'idea a prima vista banale che però contribuì ad avvicinare molti giocatori ad un genere considerato d'elite.

Come ho già scritto all'inizio dell'articolo questo gioco conclude la saga di Monkey Island così come immagina dal suo creatore. Il finale, che non vi racconto per ovvi motivi, è definitivo e non lascia spazio ad eventuali seguiti. Purtroppo abbandonare un "marchio" di successo è difficile e quindi, dopo la partenza di Ron Gilbert, la LucasArts realizzò altre due avventure con protagonista il giovane Threepwood: trascurando  l'effettiva qualità dei giochi è sconcertante assistere all'obbrobrio narrativo compiuto dai nuovi sceneggiatori per giustificare le due nuove avventure ... per quanto mi riguarda una vera caduta di stile.

Chiudo spendendo due parole sulla versione Amiga ... un vero e proprio miracolo di programmazione ed ottimizzazione. Un'avventura immensa "riassunta" in "soli" 11 dischetti installabili su hard disk. La grafica è passata da 256 a 32 colori ma il lavoro degli artisti è stato assolutamente di prim'ordine tanto da non far rimpiangere la grafica originale su PC. Come sempre ottimo il sonoro che venne però ridimensionato nel numero dei brani per problemi di memoria e spazio su disco ... non ci sarà la musica continua come su PC ma quella che c'è è di ottima qualità. Un grande adattamento che ancora una volta dimostra la bontà della macchina Commodore e la sua importanza nei ruggenti anni '90.

A voi il filmato in cui supero brillantemente la prima parte dell'avventura. Un plauso all'emulazione Roland, che farà letteralmente godere i vostri timpani, e alla mia pazienza per aver seguito per bene tutti i dialoghi al fine di consegnare a voi un vero e proprio cartone animato (magari un giorno faccio anche le altre tre puntate!!).

A presto ...


Non so se lo avete notato ma il contatore che trovate un po' più in alto nella barra di destra ha da poco superato quota 10mila. Grazie a tutti voi :o)

4 commenti:

  1. Questo è uno di quei giochi che mi convinse maggiormente a rimanere con "zio Bill" e che il PC poteva fare davvero di tutto, grafica, suono azione e atmosfera erano oramai riproducibili egreggiamente sul DOS.
    Monkey Island 2 poi era una totale armonia che cercavo ogni volta di trovare occasione per giocarci pur non avendo ancora un pc.
    Ancora oggi non l'ho ancora finito il due e lo voglio finire senza tips e mappe...per me Monkey Island II LeChuck's Revenge, puo' essere considerato un "evergreen" da riscoprire sempre.
    Bel lavoro TEX, come sempre!

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  2. Che dire Fra ... concordo con te e la rece lo conferma.
    Sono contento che tu voglia giocare a Monkey 2 ti avverto però che è veramente tosto.

    In bocca al lupo!!!

    Tex

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  3. Bella Tex!

    Inutile dirti che all'epoca giocai e finii entrambi i Monkey Island godendo come una scimmia albina ad ogni partita!
    L'unica cosa che rimpiango è non aver avuto all'epoca, un Hard Disk sul mio A600, grave mancanza che mi rendeva più simile ad un Disc Jockey "fatto" che ad un giocatore di avventure grafiche!

    Inoltre mi ha sempre urtato il fatto che Lucasarts non volesse rilasciare una versione per Amiga 1200 che avrebbe eguagliato la versione PC, ma forse non c'era un effettivo bisogno (quella a 32 colori bastava comunque) e probabilmente sarebbe uscita troppo tardi per poter interessare gli utenti Amiga ormai demoralizzati dalla triste dipartita di Commodore!

    Comunque un gran titolo, non c'è che dire!!

    Ah dimenticavo...COMPLIMENTONI PER LE 10000 VISITE!!
    Quando un lavoro è ben fatto i risultati si vedono... :)

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  4. ahahaha ... godere come una scimmia giocando a Monkey Island ... bellissima!!!!

    Sei un vero eroe ad avere giocato MI2 da floppy ... ma anche un vero Commodoriano ... tutto ciò ti fa onore.

    Come dici tu probabilemente la versione A1200 sarebbe arrivata troppo tardi oppure la base installata non era sufficientemente ampia da sviluppare due versioni distinti (sicuramente non si poteva trascurare la base installata di macchine ECS/OCS).

    Grazie per i complimenti e a risentirci!!!

    W MONKEY ISLAND!!!!

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