Nella Grecia antica un giovane e nerboruto guerriero decide di affrontare la millenaria sfida degli dei: attraversare la città perduta e salire al monte Olimpo per conquistare l'immortalità.
Per ricevere il dono della vita eterna, l'eroe è chiamato ad attraversare i quattro quartieri che compongono l'incantata cittade affrontando le orde di letali creature poste dagli dei a guardia delle antiche mura. Al termine di ogni zona, l'eroe incontrerà un guardiano che dovrà essere abbattuto per guadagnare l'accesso al livello successivo. Completata la sua missione, il novello Ercole, assurgerà al rango di dio e prenderà, come pari, il suo posto sulla nebbiosa vetta del monte sacro.
Quella che vi ho brevemente raccontato è la trama su cui si regge la prima esperienza dei Bitmap Brothers nel mondo dei platform e, per quanto mi riguarda, si tratta di un esordio con il botto visti i numeri tocchi di classe di cui il titolo fa bella mostra.
La prima cosa che salta all'occhio è la bellissima grafica, finemente ornata della tinte scure e metalliche che tanto piacciono al gruppo di programmatori inglesi. Se già con Xenon II e Speedball avevano deliziato le nostre pupille, con questo titolo ci dimostrano ancora una volta la loro abilità nel disegnare mondi e personaggi dal look accattivante. L'unica critica che mi sento di muovere al comparto grafico è il non pieno supporto dei 256 della VGA; il gioco è stato portato a più pari dalla versione Amiga/ST e quindi i colori su schermo non saranno più di 32. In ogni caso poco male visto che, non mi stancherò mai di dirlo, in fondo non è la grafica a fare un grande gioco ma è la sua capacità di tenere i giocatori incollati allo schermo (certo che però un po' di soddisfazione nei confronti degli amati/odiati amighisti i Bitmap me la potevano anche dare, dopo lo smacco del parallasse di Xenon II un minimo di rivalsa ... insomma!!!). Il secondo senso ad uscire appagato dall'esperienza di gioco è l'udito grazie alla mitica colonna sonora introduttiva (Into the wonderfull ... Into the wonderfull) e ai potenti e scoppiettanti effetti sonori che accompagnano il deflagrare dei nostri avversari.
Non so se si tratta di una scelta o di una necessità, visti gli evidenti limiti di memoria dei sistemi concorrenti (oggi c'ho il dente avvelenato), ma manca completamente l'accompagnamento musicale durante il gioco. Al di là del dubbio esistenziale, sostengo senza remore la decisione degli sviluppatori visto il senso di immersione che da l'udire i passi del protagonista, il lento macinare degli spunzoni ed il sordo boato che annuncia l'arrivo di una pattuglia di nemici (per buona pace di tutti gli amighisti frustrati, ammetto fin da ora la superiorità dell'audio prodotto dal chip Paula che, ancora una volta, le suona di santa ragione alla Sound Blaster).
Bene, se quello che vi ho fin qui raccontato ha scatenato la vostra voglia di andare a provare questo gioco, vi invito a resistere ancora un attimo per analizzare insieme il vero punto di forza di questo titolo: la giocabilità ... su abbiate ancora un po' di pazienza :o)
Due immagini in-game del primo e del quarto livello
Dal punto di vista del gameplay, Gods amalgama con maestria diversi generi videoludici per donarci quel giusto mix di esplorazione, combattimento e puzzle-solving che lo rendono irresistibile.
Gods è prima di tutto un platform esplorativo. Preparatevi quindi a perlustrare (in orizzontale e verticale) enormi livelli ricchi di piattaforme, scale, elementi mobili e chi più ne ha più ne metta. Scopo della vostra esplorazione, oltre a giungere alla fine del livello, raccattare gli immensi tesori lasciati da da Zeus e compari per attirare gli aspiranti dei oltre le porte della città perduta. I tesori si presentano sotto forma di diamanti, gemme (di colore diverso in base al punteggio), monete, maschere d'oro, ecc. Non mancano ovviamente svariati bonus che contribuiranno a rendere un po' più agevole la vostra missione.
In seconda battuta Gods è un gioco di combattimento. A differenza degli altri platform, in cui i nemici sembrano avanzare nella vostra direzione senza criterio, il titolo dei Bitmap Brothers fa sfoggio di un'ottima intelligenza artificiale che permette ai nemici di adattarsi al vostro armamento ed al vostro stile di combattimento rendendo ogni scontro una vera e propria battaglia. Nelle fasi iniziali i gaglioffi sono abbastanza "stupidini" ma con il passare dei livelli diventano sempre più ostici da abbattere.
Il drago ed il Minotauro che stanno a guardia rispettivamente del secondo e del terzo livello
Per chiudere in bellezza, il titolo propone moltissimi puzzle a base di leve, bottoni e oggetto da raccogliere (come i vasi del primo livello). La maggior parte delle volte la risoluzione dei puzzle non è necessaria per completare il livello, ma con un po' d'impegno sarà possibile scovare scorciatoie, raccogliere tesori altrimenti irraggiungibili e via discorrendo. A completamento della componente "spacca meningi" abbiamo la gestione dell'inventario che ci permette di trasportare al massimo quattro oggetti. Proprio questo limite rende necessario pianificare con attenzione quali oggetti trasportare e quali eventualmente lasciare a terra per recuperarli in seguito.
Giochicchiando con questa leva (img. sx.) e con la precedente che incontrerete all'inizio del primo livello potrete accedere alla scorciatoia (la gemma grigio scuro è in realtà un teletrasporto)
Come ho già accennato in precedenza, il gioco è disseminato di bonus che permettono di aumentare la potenza di fuoco, recuperare parte dell'energia persa ed incrementare la pecunia. L'accumulo di denari riveste una particolare importanza in quanto, di tanto in tanto, nello scorrere nell'avventura avrete l'occasione di incontrare un simpatico piazzista ben disposto a cedervi le sue mercanzie in cambio di parte delle vostre fortune. Essendo Gods fortemente basato sugli scontri, vi invito fin da ora a cercare di recuperare la maggior quantità di tesori possibile in modo da potervi attrezzare a dovere pena la prematura fine della partita.
Il lento incedere del mercante fa da preludio alle vostre visite nella sua bottega
L'armamento a disposizione dell'eroe elmato è costituito unicamente da armi da lancio: si parte con con i pugnali, che in seguito potranno essere sostituiti da stelle da lancio, mazze ferrate (che possono attraversare i muri), lance e scuri. A queste possono essere affiancati, come potenziamenti, delle piccole fireball, delle asce magiche e delle utilissime bombe ad inseguimento. Se aggiungiamo ancora ordigni che distruggono tutti nemici sullo schermo ed un simpatico familio che ci segue svolazzando dandoci una mano, appare evidente come ci siano tutti gli elementi per seminare distruzione a iosa.
La longevità è assicurata dai quattro livelli (la cittadella, il tempio, il labirinto ed il regno sotterraneo) ognuno di essi a sua volta suddiviso in tre mondi. Le dodici missioni risultanti potrebbero sembrare poche ma vi assicuro che, l'ampiezza dei livelli, la tenacia dei nemici e la massiccia dose di esplorazione necessaria a carpire ogni segreto del gioco, vi terranno impegnati per parecchio tempo. Il gioco non permette di salvare i progressi ma fornisce un comodo sistema di password che vi permetterà di ricominciare dall'ultimo livello completato con successo. Purtroppo l'armamento di partenza, comunque commisurato al livello da cui inizierete, è quello scelto dai programmatori e quindi potrebbe non essere adatto al vostro stile di gioco (io personalmente non mi ci sono mai ritrovato e quindi ho sempre ripreso dal primo livello). Simpatico il finale in cui, dopo aver abbattuto l'ultimo boss, potremo recuperare un sacco di vite extra (l'immortalità??) con cui riprendere a giocare in allegria armati di tutto punto.
Bene, siamo giunti alla fine di questa chilometrica recensione che lascio come mio personale tributo ad uno dei migliori titoli che mi sia capitato di giocare nella mia lunga carriera di videogamer. Se siete degli amighisti probabilmente faticherete a capire la mia esaltazione, ma se analiziamo il gioco nel panorama non proprio florido dei platform per PC ... beh ... il titolo è da classificare come c-a-p-o-l-a-v-o-r-o!!! :o)
Sperando di non essermi scordato di nulla vi lascio con l'ormai classico filmanto in cui per una volta non sfiguro: il livello della cittadella completato con diversi segreti svelati ... non male per essere un titolo che non prendevo in mano da quasi due decadi :o)
PS
Con questo articolo, che ho volutamente tenuto da parte per la fine dell'anno (la classica recensione con il botto!!!), si chiude la prima annata di PC Retro Games ... 66 post, 27 video (iscrivetevi al mio canale su YouTube) e quasi 3800 visite credo siano un risultato più che dignitoso per un blog nato quasi per caso. Un grazie a tutti voi e un sincero augurio di buon anno ... ci sentiamo più vecchi :o)
Da qui i titoli programmati per MS-Dos iniziarono a raggiungere davvero livelli altissimi e a competere se non superare prestazioni Amiga e ST...avvicinandosi anzi a parimerito con le prestazioni di un Super Famicon o di un Sega Genesis!
RispondiEliminaDavvero bello GODS!!! Fu uno dei miei primi giochi Dos nel lontano 1998 quando acquistai il mio primo Pentium 200 MMX! :)
uno dei miei primi giochi:) il mio vecchio 2 8 6
RispondiEliminaBellissimo gioco,mi ricorda la mia infanzia, dove posso scaricarlo??? Anche prince of persia 1989 il principino biondo....Possobilmente compatibile con windows 7....Ciao e grazie
RispondiEliminaDi far funzionare sti giochi preistorici direttamente con Windows 7 dire che non se ne parla. Quello che puoi fare è utilizzare il DosBox, un sorta di virtualizzatore, di cui trovi uno speciale tra gli articoli del blog.
RispondiEliminaPer quando riguarda lo scarrichismo, io non pubblico link diretti ma se vai su http://www.abandonia.com/ trovi parecchio materiale interessante.
A presto ...