giovedì 3 febbraio 2011

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Per coloro che mi seguono da un po' di tempo a questa parte, penso sia ormai chiaro che le avventure interattive sono, tra i vari generi videoludici, uno dei miei preferiti. Benché ritenga le avventure Lucas Film le migliori mai prodotte, da buon onnivoro non ho mai disdegnato titoli di altre case ... ricevendone tra l'altro un effettivo godimento!
Oggi ho quindi deciso di parlarvi di Heart of China, titolo sviluppato da Dynamix Inc e pubblicato da Sierra On-Line nell'ormai lontano 1991 per Amiga, PC e Macintosh. Sperando di farvi cosa gradita vado quindi ad iniziare ...


Nella Hong Kong  degli anni '30 Jake "Lucky" Master, eroico pilota della prima guerra mondiale, presta servizio di aviotrasporto per turisti e uomini d'affari. Un bel giorno, mentre Jake è intento a trovare il modo per far quadrare i conti della piccola compagnia aerea, bussa alla sua porta E.A. Lomax, affarista senza scrupoli,  che gli propone, in cambio di 200.000 dollari, di liberare la figlia Kate rapita da Li Deng, uno dei locali signori della guerra. L'occasione è ghiotta ed il pilota non esita più di tanto ad accettare la proposta. Per spronare Jake a dare il massimo, Lomax si impegna a dinimuire il compenso pattuito di 20.000 dollari per ogni giorno trascorso senza la liberazione della ragazza.
E' questo l'inzio di un'incredibile avventura che porterà il nostro eroe ad attraversare il cuore della Cina per poi raggiungere Kathmandu, Instanbul ed infine Parigi dove l'itinerario si conclude dopo un roccambolesco viaggio a bordo del mitico Orient Express.


 
L'incontro con un mercante di Istambul - Pronti a partire per liberare la bella Kate

La prima cosa che salta all'occhio, fin dall'ottima presentazione, è la bellissima grafica che miscela sapientemente fondali dalle tinte acquerello con personaggi digitalizzati. Veramente un bell'esercizio di stile che dimostra come il vecchio ed il nuovo possano amabilmente convivere se amalgamati con sapienza. Ma, come ho avuto occasione di dire più volte, la grafica è totalmente ininfluente se non è supportata da un valido gameplay. Anche da questo punto di vista il lavoro della Dynamix è encomiabile, visto lo sforzo fatto per cercare di portare una ventata di novità in un panorama dominato dalle avventure grafiche di Sierra e Lucas Film.
La prima "novità" è in realtà un passo indietro: la visuale di gioco è in prima persona. Il protagonista che, nelle avventure di quegli anni, faceva bella mostra di se all'interno dell'area di gioco, scompare per tornare ad osservare la scena dall'esterno. Personalmente, credo che tale scelta fu dettata dalla difficoltà amalgamare in modo credibile oggetti in movimento all'interno di scenari degni di un quadro, scenari la cui bellezza viene esaltata dall'inquadratura stretta tipica dalle visuale in prima persona. Inoltre, riproporre schemi vecchi di un decennio è in fondo una novità :o)
Anche l'interfaccia di controllo sembra pensata apposta per non rubare la scena agli stupendi disegni: il gioco non presenta la tipica barra dei comandi a cui ci avevano abituati i titoli della Lucas Film ma, utilizza un sistema completamente annegato nella grafica. Spostando il puntatore sullo scenario questo cambierà di forma ogni qualvolta un elemento importante viene incontrato. La forma del cursore identifica l'azione che saremo in grado di compiere: un fumetto per parlare, una pergamena con la scritta 'EXIT' per uscire dalla locazione ed accedere alla seguente, una freccia per raccogliere un oggetto e via discorrendo. La pressione del tasto sinistro del mouse attiva l'azione, quella del tasto destro (utilizzabile anche su aree non attive) permette invece di avere una descrizione dell'elemento su cui si stazione con il puntatore. Questo tipo di interfaccia semplifica non di poco il gioco in quanto non costringe a scervellarsi per capire quale azione compiere. La semplificazione a prima vista può sembrare eccessiva ma, è anche vero che evita di andare a tentoni provando a compiere ogni azione su ogni oggetto incontrato nel corso del gioco.
Nella parte bassa dello schermo, alcune piccole icone identificano il protagonista e gli eventuali comprimari. Agendo sull'icona del personaggio attivo (quella sulla destra) si apre l'inventario da cui è possibile analizzare ed utilizzare gli oggetti in esso contenuti. Agendo sull'icona dei comprimari, sulla sinistra,  il controllo passa al personaggio selezionato.

 
Alcuni scenari sono veramente degni di un quadro

A questo punto mi pare il caso di spendere due parole sui personaggi secondari. Nel corso dell'avventura Jake sarà affiancato via via da alcuni comprimari: in primis il ninja Chi ed in seguito la bella Kate. Il gioco, come già Maniac Mansion e Zak McKracken, in più di un'occasione renderà necessaria la collaborazione dei diversi personaggi per riuscire a risolvere un problema con successo, allo stesso modo alcune situazioni potranno essere affrontate unicamente da uno dei membri del "party". Anche in questo caso non si tratta di un'innovazione ma è comunque un gradito ritorno :o)
Molto vario il panorama degli enigmi proposti che, sempre logici e mai eccessivamente frustranti, contribuiscono a stimolare la voglia di proseguire per assistere all'ennesimo colpo di scena che aggiunge alla trama il nuovo tassello di una storia sempre avvincente. Il gioco permette di affrontare i problemi in modi differenti portando a delle biforcazioni nello svolgimento della storia che condurranno a tre finali alternavi (il migliore dei quali fa si che i due protagonisti si innamorino ... il ninja resta in ogni caso a bocca asciutta ... povero!!).
Per alleggerire il gioco sono state inserite due sequenze arcade una di guida ed una di combattimento. Se quest'ultima non è un granché (anche se essenziale per concludere il gioco) la prima, che si svolge a bordo di un carro armato, è decisamente ben fatta e fa sfoggio dell'ottimo motore tridimensionale realizzato dalla Dynamix per il loro precedente Red Baron (ottimo simulatore di volo).


 
Le due sequenze arcade (notata la bontà dell'engine poligonale sulla destra)

Se grafica e sistema di gioco sono di prim'ordine anche il sonoro non è da meno con ottimi motivi orientaleggianti che ci accompagnano nel corso dell'avventura. Non siamo ai livelli di colonna sonora "interattiva" proposta dall'iMUSE di Lucas Film con il suo Monkey Island 2 (pubblicato lo stesso anno) ma il risultato è decisamente apprezzabile.

Il gioco non è ovviamente esente da difetti il più frustrante dei quali è senza dubbio da imputare all'eccessiva importanza delle fasi di dialogo (come da classico fruibile tramite scelte multiple) ... basta una frase errata per essere allontanati dal vostro stizzito interlocutore. Molte volte questa eventualità porta alla perdita di un giorno con conseguente riduzione del bottino finale. Anche il bottino da conquistare tende a diventare un elemento di frustrazione. Come ogni giocatore che si rispetti saremo spinti da una forza di origine atavica a cercare di completare il gioco con il massimo risultato. Questo ci spingerà a salvare ad ogni piè sospinto proprio per evitare di vedere decurtato il bottino in caso di errore ... decisamente non è un bel modo di procedere.
In barba al trattato di Ron Gilbert che analizza le magagne degli adventure anni '80, in Heart of China il personaggio può morire in diverse circostanze (anche se non così frequentemente come nei giochi Sierra) ... è vero che questa possibilità dona un tocco di realismo allo svolgimento della storia, se diventa troppo frequente, finisce col diventare causa di insoddisfazione.

Nonostante questi marginali difetti Heart of China si dimostra fin da subito un'ottima avventura sospinta da una trama incalzante e da uno stile grafico che in più di un'occasione vi farà sembrare di vivere all'interno di un fumetto (mitici i pensieri di Jake che vengono proposti dal gioco all'interno della classica nuvoletta). Le idee e la sceneggiatura del gioco sono opera di quel geniaccio di Jeff Tunnell a cui dobbiamo titoli del calibro di Project Firestar il primo survival horror della storia uscito un paio di anni prima sul pimpantissimo Commodore 64 ... un personaggio mica da poco :o)

Chiudo segnalandovi la versione Amiga, un vero colossal per gli standard della macchina Commodore con i suoi 9 dischetti (ovviamente installabili su harddisk, giocarlo da floppy penso sia improponibile). Nonostante l'inevitabile calo cromatico, il gioco conserva tutto il suo carisma ed il suo fascino ... se siete amighisti incalliti e usare un PC vi da l'orticaria provatelo in questa sua incarnazione ... si tratta in ogni caso di un'esperienza appagante :o)

A voi l'immancabili filmato realizzato con pazienza e maestria dal vostro blogger preferito :o)


PS
Per contenere i costi di produzione, gli attori che compongono il cast di Heart of China sono membri dello  staff o loro parenti e amici.

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