mercoledì 2 maggio 2012

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Nell'estate del 1988 esce nelle sale cinematografiche "Chi ha incastrato Roger Rabbit", film a tecnica mista (persone in carne ed ossa recitano accanto a cartoni animati) diretto da Robert "Back to the future" Zemeckis e prodotto dal duo Disney / Amblim Entertainment (Steven Spilberg c'è sempre, se c'è un successo lui lo zampino ce lo deve aver messo per forza!!!!).
Il film ruota intorno al buffo coniglio Roger Rabbit ed al presunto tradimento di sua moglie, l'affascinante e formosa Jessica Rabbit. Roger è un attore presso gli studios della R.K. Maroon dove, insieme al suo partner Baby Herman (un cinquantenne dall'aspetto di un neonato), si esibisce in esilaranti sit-com che lo vedono impegnato, come baby-sitter, a salvare il pestifero poppante dalle situazione spinose in cui si va continuamente a cacciare.
Jessica è alta, seducente, tutta curve e sempre vestita con abiti attillati che ne mettono in risalto le forme. Il suadente cartone animato, incarnazione dello stereotipo della femme fatale, si esibisce come cantante presso l'esclusivo club "Inchiostro e tempera" dove, con i suoi pezzi, manda in solluchero il pubblico maschile, sia esso umano o cartone animato.
La carriere di Roger è minacciata dal suo rendimento, sempre più basso da quando il leporide ha il sospetto che la moglie abbia una relazione. Preoccupato per la sua star, Maroon assolda il detective privato Eddie Valiant (Bob Hoskins) per indagare sul presunto tradimento. L'indagine giunge ben presto ad una svolta che culmina con lo scatto di una fotografia in cui, Jessica e Marvin Acme (presidente della ACME Corporation e proprietario dei terreni su cui sorge Cartoonia, la città dei cartoni animati) sono intenti a fare il gioco della farfallina (gioco da bambini in cui si battono le mani l'un con l'altro). Roger, di fronte alla foto che ritrae al moglie nell'evidente gesto di tradimento, fugge disperato. Il mattino seguente Eddie viene svegliato dal tenente di polizia Santino che lo informa che Mr. Acme è stato trovato morto (schiacciato da una cassaforte) e che ci sono prove evidenti sulla colpevolezza di Roger Rabbit.
Roger è ovviamente stato incastrato (da cui il titolo della pellicola) e spetterà a lui, alla bella moglie, al detective Valiant e a tutta una serie di strampalati personaggi, dimostrare la sua innocenza, trovare il vero colpevole e sventare il piano del giudice Morton (Christopher Lloyd, altro pallino di Zemeckis) che vuole mettere le mani su Cartoonia e sui suoi abitanti.
Non vado oltre nella trama perché non voglio togliere nulla a chiunque di voi si sia perso questo vero e proprio capolavoro (quattro Oscar tra qui, ovviamente, quello per gli effetti speciali) .. un film assolutamente valido nonostante i vent'anni e più che si porta sul groppone :o)

Come spesso accade, dal film venne tratto un tie-in e, come altrettanto spesso accade, si trattò di un titolo mediocre, pubblicato lo stesso anno dell'uscita cinematografica dalla Buena Vista Software per Amiga, Apple II, Atari ST, Commodore 64 e PC/MS-DOS. Molto meglio (a mio parere) seppero fare, nel 1991, Disney e BlueSky Software, su Amiga e PC, con il loro Hare Raising Havoc, gioco che fin dal titolo prometteva sfaceli (in italiano suonerebbe più o meno "Lepre aumenta la distruzione").

A differenza del primo gioco, ispirato alla trama del film, Hare Raising Havoc trae spunto dal personaggio interpretato da Roger Rabbit nella sua "vita professionale" (e dai numerosi corti che seguirono l'uscita del lungometraggio): la mamma, affida a Roger il piccolo Baby Herman prima di recarsi al lavoro, raccomandando al coniglione di prestare attenzione all'incolumità del pargolo, pena una gita senza ritorno al laboratorio di scienze (dove notoriamente si eseguono esperimenti sugli animali).  Ovviamente, appena la signora lascia la casa, il terribile poppante fugge, lasciando in suo tutore in preda al panico per il suo futuro quanto mai incerto. Manca un'ora al rientro della mamma e a Roger non resta altro da fare che lanciarsi alla ricerca del marmocchio che, nonostante la sua andatura a carponi, è già riuscito a distanziare lo sconfortato leprotto. L'impresa appare ardua fin dal principio, visto che l'impacciato baby-sitter si trova chiuso, apparentemente senza via d'uscita, nel soggiorno di casa da cui dovrà uscire al più presto per evitare di diventare una cavia da laboratorio ... e questo è solo l'inizio :o)

 
Neanche il tempo di dire "Tranquilla signora ci penso io ad accudire il pargolo" che ci si ritrova, come degli idioti, a fissare il vuoto nel tentativo di scoprire come uscire dal soggiorno

Il gioco, che si presenta come un puzzle-adventure a scorrimento, vede il nostro Roger Rabbit muoversi all'interno di ambientazioni,  a prima vista prive d'uscita, con l'unico intento di abbandonarle per avvicinarsi al piccolo Herman. Le varie locazioni, pur non essendo mai troppo ampie, pullulano di oggetti con cui Roger deve interagire per conquistare l'uscita. Scopo di  ogni livello, è infatti quello di disporre ed utilizzare e i vari elementi dello scenario per dare origine, in ultima battuta, ad una reazione a catena che porta il goffo protagonista ad uscire dalla stanza in cui si trova "imprigionato". Per farsi un'idea, è sufficiente pensare che per superare il primo livello, è necessario farsi "sparare" dal ventilatore a soffitto, per rimbalzare sull'asse da stiro, su di un poggia piedi per essere infine scagliato, attraverso l'apertura sopra la porta, nella stanza successiva ... se all'insieme di queste azioni sconclusionate aggiungiamo della animazioni da Oscar ... beh, il divertimento è assicurato. Le gag messe in scena da Roger Rabbit sono assolutamente esilaranti, soprattutto quelle che seguono ad un'azione sbagliata, tanto da spingermi a dire che assistere ad una partita  è quasi come gustarsi un buon cartone animato.

 
A voi un paio delle animazioni esilaranti di cui vi parlo nell'articolo

Graficamente il titolo è decisamente valido. Lo stile cartoonesco è reso alla perfezione dall'abile tratto dei disegnatori. Le animazioni, come ho già detto, sono fantastiche e contribuiscono da sole a metà del divertimento (anche se dopo un po' tendono a ripetersi ... ma questo penso sia inevitabile). I minor numero di colori richiesto da questo tipo di grafica, fa si che le versioni Amiga e PC siano, da questo punto di vista, del tutto equivalenti (i muscoli della VGA, per questa volta, sono lasciati a riposo).
Il sonoro è composto completamente da effetti campionati ... SBANG, BING, SQUEEK, BONK che ben si sposano con la demenza del titolo. Da questo punto di vista, l'Amiga esce ancora una volta vincitore soprattutto per la qualità dei campioni decisamente più nitidi rispetto alla controparte PC (su questo argomento ho una mia teoria che vi spiegherò in un apposito box).
Per controllare Roger, joystick e tastiera sono assolutamente equivalenti, visto che sono sufficienti le quattro direzione ed il tasto azione per arrivare alla fine del gioco.
La giocabilità si attesta su ottimi livelli, grazie ad uno schema di gioco assolutamente accattivante ... gli avventurieri puri potrebbero storcere un po' il naso sia per via della tendenza del gioco a virare, in alcuni frangenti, verso il platform, sia per gli enigmi che a volte sono veramente demenziali ... ma in fondo, il terreno di battaglia è quello dei cartoni animati e in tale ambientazione la sobrietà, il rigore e la pacatezza sono da escludere :o)
A mostrare il fianco è purtroppo uno degli aspetti più importanti ... la longevità. Il gioco è decisamente semplice e come se non bastasse è pure corto (i livelli sono solo 7) ... il risultato è un gioco che finisce in fretta e giocato di filato non cuba più di quindici minuti ... decisamente troppo poco! Diciamo che quello che Roger Rabbit può darci ce lo da con il cuore ma purtroppo non è molto. Un po' aiuta il fattore tempo, entro cui il gioco deve essere completato, ma in ogni caso, con un po' di impegno, riuscirete a recuperare il pestifero Herman abbastanza agevolmente. In ogni caso, un gioco da provare assolutamente perché diverte, perché fa ridere e perché oggi giorno non sarete costretti a sborsare un "prezzo pieno" per un titolo che si conclude in un pomeriggio uggioso.

A voi il filmato in cui vi do un assaggio del titolo completando i primi tre livelli. Se vi aggrada, sotto il video trovate un paragrafetto dedicato al retro-hardware (argomento a cui spero di poter tornare a dedicarmi al più presto!!!).



Disney Sound Source

Hare Raising Havoc, come molti altri titoli Disney dell'epoca, è in grado di riprodurre audio digitale tramite la "Disney Sound Source", accrocchio da collegare alla porta parallela che potete ammirare nell'immagine qui a fianco. Lo strano apparecchio altro non è che una versione leggermente migliorata del Covox Speech Thing, device audio realizzato dalla Covox Inc nel 1986.
In pratica si tratta di un semplice DAC (Digital-to-Analog Converter), realizzato con una rete a scala di resistenze. Il circuito riceve campioni a otto bit dalla porta parallela, esegue la conversione e "consegna" il risultato all'uscita, a cui è connesso un altoparlante (ed eventualmente un amplificatore). Quanto si ottiene è lungi dall'essere perfetto e cristallino, ma segna comunque un netto passo in avanti rispetto al vituperato pc-speaker. Negli anni '90 le schede audio iniziavano già a prendere piede ma, richiedevano un esborso non indifferente. La Disney decide quindi di riprendere in mano il device Covox, apportarci alcune modifiche per migliorarne in parte la qualità (dimensiona meglio le resistenze, aggiunge un condensatore in serie, ecc), aggiungere un speaker amplificato (con controllo del volume, controllo on/off e alimentazione a pile o esterna) ... et voilà ... per soli 14$ ci si poteva portare a casa un periferica audio dalle capacità non indifferenti.
I limiti maggiori della periferica sono il supporto unicamente per i campioni a 8-bit di ampiezza, in suono monofonico e la necessita di dover gestire tramite codice la temporizzazione per l'invio dei dati ... per utilizzare una frequenza di 44KHz era necessario gestire un interrupt 44mila volte e rotte al secondo ... decisamente non alla portata di tutti i processori.
Da qui, penso derivi la minor pulizia del suono della versione PC di Hare Raising Havoc rispetto a quella Amiga. Il supporto al Disney Sound Source, "obbligava" a dimensionare verso il basso i parametri di qualità dell'audio.

Alla prossima ...

2 commenti:

  1. Ahah si, quanti ricordi. All'epoca ero riuscito a fare solo un paio di stanze, mi sembrava difficilissimo XD Pero spassoso nelle sue gag, sì.

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  2. Effettivamente non era facilissimo ... però con un po' di tentativi alla fine se ne veniva a capo. Il rischio era quello di farsi prendere dallo sconforto e sfasciare la tastiera con un preciso gancio destro!!!

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