giovedì 21 luglio 2011

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Dopo il viaggio nel "recente" passato degli ultimi post, è giunto il momento di fare un passo indietro, agli albori della nobile arte dei videogame su PC, per parlare di uno di quei classici senza tempo che fecero felici migliaia di pacioccosi marmocchi (tra cui il sottoscritto!).
Il gioco viene programmato a quattro mani da  Peter Liepa e Chris Gray nel 1983 su Atari 800. L'anno successivo, acquisito dalla First Star Software, il gioco arriva praticamente su ogni sistema disponibile in quegli anni (compreso il mitico BBC Micro). Boulder Dash, alla sua uscita,  fu accolto con favore dalla nascente stampa specializzata ma, probabilmente nessuno in quel momento riuscì a comprendere l'importanza che questo titolo avrebbe avuto negli anni a venire. Innumerevoli seguiti ufficiali, riedizioni e cloni a non finire sono la testimonianza più evidente dell'incredibile successo. Tanto per capirci ... la First Star Software, fondata nel 1982, sopravvive tutt'oggi e continua a sfornare titoli basati sul suo brand più famoso l'ultimo dei quali, Boulder Dash XL, recentemente ha invaso XBOX Live Arcade!!

Rockford è un ragazzotto dal faccione rubicondo (a dire il vero lo sprite sempre più un sorcetto dalle fattezze umanoidi ... una specie di Stuart Little) con un'unica grande passione: andare in giro per caverne in cerca di diamanti. Un bel giorno il nostro Topo Gigio, per soddisfare la sua smania, decide di inoltrarsi in un'oscura grotta alla ricerca di gemme luccicanti. E' questo l'inizio di un lungo viaggio che lo porterà ad esplorare 20 livelli ricchi di preziosi ma anche di pericoli e misteriose creature!

Il gioco presenta un spaccato verticale della caverna all'interno di cui il protagonista si muove scavando allegramente per raggiungere i preziosi diamanti. La sua avanzata verso il malloppo è resa difficoltosa dai filoni di titanio, muri che non possono essere attraversati, e dai massi sparsi per l'intero livello. Sono proprio i macigni l'elemento attorno a cui ruota gran parte del gameplay: possono essere fatti cadere (spingendoli o scavandogli al di sotto, generando enormi frane se si trovano impilati), possono privarci di una vita se ci investono durante la caduta e possono essere utilizzati, sfruttando lo stesso principio, come arma per elimare i fastidiosi mostriciattoli che popolano la miniere. Nel qualcaso Rockford riesca a raggranellare un numero di diamanti sufficiente (evento segnalato da un leggere flash del video) e a sopravvivere alle varie amenità sparse per la caverna una porta lo porterà livello successivo (ovviamente se raccogliete tutti i diamanti i punti fioccano!!).

 
Il primi due livelli (nelle immagini) sono decisamente semplici ma già dal terzo si inizia a fare sul serio

Tre sono le bizzarre creature in cui potremo imbatterci nelle nostre esplorazioni:
  • Lucciole: più che i luminosi insetti sembrano dalle scatole scintillanti ma poco importa! Si muovono in senso antiorario lungo le pareti. Se colpite da un macigno o da un diamante in caduta libera, esplodono distruggendo tutto ciò che le circonda in un area 3x3 (voi compresi!)
  • Farfalle: cari teneri e colorati insetti svolazzanti ... sgrunt  ... si muovono come le lucciole ma in senso orario. Quando vegono colpite esplodono radendo al suolo un'area 3x3 lasciando al suo posto ben 9 diamanti
  • Amebe: sono i nemici più strani. Cresce in modo casuale nelle aree libere e in quelle "scavabili". A differenze dei precendi nemici non uccide al contatto ma può bloccare il protagonista o precludergli l'accesso alla porta di fine livello. Se la crescita viene bloccata, ad esempio "circondandola" con dei massi, esplode trasformandosi in diamanti.
Alla luce di quanto detto viene naturale classificare Boulder Dash come un action con una spiccata componente strategica. Bisogna correre per raccattare i diamanti il più velocemente possibile, sia per incrementare il punteggio sia per eviatare di superare il tempo limite, ma è necessaria una buona dose di strategia per evitare di essere schiacciati o rimanere bloccati senza via d'uscita dai massi che cadono con apparente disordine. Inoltre, i nemici non sono dei semplici fattori di difficoltà ma in alcuni casi dovranno essere sistematicamente abbattuti per recupere i diamanti necessari a completare il livello. Insomma un gameplay a prima vista semplice ma ricco di sfumature che è difficile spiegare a parole ... insomma bisogna proprio giocarci!!

 
Il terzo livello è pieno di muri e massi, restare bloccati è più semplice di quanto possa sembrare - Per recuperare i diamanti custoditi dalle lucciole dovrete essere molto veloci!

Graficamente il titolo presenta la classica grafica psico-CGA tipica dei primi anni '80 ... c'è poco da fare questo è quel passa il convento. Idem per i sonoro, degno di una puntata Willy il Coyote (beep-beep!!!), che fortunatamente si limita a sottolineare la caduta di un masso o l'acquisizione di un diamante.
Sia chiaro fin da subito, dal punto di vista audio-visivo la versione PC di Boulder Dash è la peggiore mai realizzata (non che le altre spremessero a fondo l'hardware ma qui siamo veramente al minimo) ma conserva, in ogni caso, intatta l'ottima giocabilità che ancora oggi sa divertire. Una volta iniziato un livello non si riesce a pensare ad altro che trovare la strategia per completarlo ... è una vera e propria droga.

I livelli sono solo venti ma sono sufficienti a tenervi impegnati per alcuni pomeriggi di svago ... questo è il classico gioco da una partitina ogni tanto giusto per staccare ... magari nelle calde giornate d'agosto strascorse in ufficio :o) Coerentemente con tale filosofia, pur non essendo possibile salvare o ricominciare dall'ultimo livello affrontato con successo (tramite password), nel menù iniziale si può selezionare il quadro di partenza tra 1-5-9-13 (in questo modo per vedere tutti i livelli un po' bisogna sudare!!!). Chiude il panorama delle opzioni la selezione grado di difficoltà, da 1 a 5, che va ad agire sul numero di diamanti necessari per conquistare l'uscita e sulla velocità dei simpatici abitanti delle grotte.

Bueno ... siamo arrivati alla fine ... a voi il video e un arrivederci al prossimo articolo!!

2 commenti:

  1. Ecco! Questo è uno di quei titoli che si riallaccia al discorso fatto su Dune, che se un gioco è bello, divertente e giocabile, bastano anche 4 colori e un po' di grafica, purché il concept sia accattivante e longevo! :)
    Un mito di gioco, provato in ogni versione...anche MS Dos ovviamente! :)

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