giovedì 16 giugno 2011

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Che che se ne dica il PC è sempre stato generoso per gli amanti dei giochi di guida su due o quattro ruote. Non fa eccezione questo titolo della Accolade Software, rilasciato nell'ormai lontano 1988, sull'onda dei successi dei precedenti giochi ambientati nel mondo delle corse. Avevo già dedicato un trafiletto a Grand Prix Circuit nella recensione di The Cycles pubblicata tempo orsono ma, sotto le pressioni del direttorissimo di Re.BIT, Francesco "Gekido Ugga, mi sono visto "costretto" a scriverne nuovamente per le pagine della rivista di retrogaming più famosa dell'italica penisola. Visto che dalle mie parti non si butta via niente vi ripropongo con piacere i risultati delle mie fatiche notturne dedicate ad uno dei migliori giochi di guida della fine dei mitici anni '80 ... buona lettura :o)

Bastano pochi colori ed un sonoro risicato a far grande un gioco di Formula Uno? La risposta è nelle righe che seguono …

Verso la fine degli anni ’80 il duo Accolate Inc (publisher) / Distinctive Software Inc (sviluppatore) inanella una serie incredibile di successi grazie ai suoi giochi ambientati nello sfavillante mondo dei motori. Dopo aver rivoluzionato i giochi di guida con Test Drive, inventando di fatto il genere degli street racing games (corse su percorsi urbani  brulicanti di traffico), la casa californiana pensa bene di battere il ferro ancora caldo lanciandosi nel roboante mondo della F1 con Grand Prix Circuit. Benché consideri la Formula Uno tra tutti gli “sport” uno dei più noiosi (superato solamente dal mitico curling) devo ammettere, e credo che saranno in molti a pensarla come me, che l’idea di sfrecciare a 300 all’ora su bolidi tenuti a terra dalla sola forza dell’aria che impatta sulla scocca (il famoso carico aerodinamico) ha il suo indiscutibile fascino.
Il titolo sviluppato dalla DSI, si pone a metà strada tra il simulatore e l’arcade grazie ai suoi cinque gradi di difficoltà, che permettono di adattare l’esperienza di gioco ai propri desideri: ai livelli più bassi,  in cui il cambio è automatico, il gioco perdona la maggior parte degli errori mentre, ai livelli superiori con cambio manuale, anche un semplice fuori giri può portare ad un prematuro ritiro. La volontà degli sviluppatori di adattarsi a tutti i palati è evidenziata ulteriormente dalle caratteristiche dei tre bolidi disponibili: la Ferrari, più lenta ma affidabile, la McLaren, veloce ma più difficile da controllare, e la Williams con peculiarità a metà strada tra le precedenti. Otto i tracciati disponibili (Monza, Suzuka, Silverstone, Nürburgring, ecc) che potranno essere liberamente affrontati, sia in modalità pratica che in gara singola, al fine di acquisire il livello di confidenza necessario a cimentarsi nel temibile campionato del mondo, manifestazione che porta alla conquista dell’ambito trofeo. Tutti i circuiti sono riprodotti in modo verosimile, considerati gli evidenti limiti tecnologici dei tempi, grazie all’ottimo motore grafico ormai rodato dai titoli precedenti. Pur essendo l’engine che sorregge il gioco completamente bidimensionale, la visione in prima persona (dall’abitacolo) e l’efficiente scaling degli sprite, conferiscono un senso di profondità decisamente realistico. Tra l’altro i circuiti spogli, tipici della F1, ed il minor numero di mezzi sulla pista, fanno sì che il gioco si muova, confrontato con il precedente Test Drive, a velocità incredibile aumentando il "gasamento" che si prova ogni qualvolta si riesce a pennellare a dovere una curva.

 
Pronti al sorpasso sul veloce circuito di Silverstone. La barra colorata sopra il volante indica lo stato delle gomme; quando si completa siamo out!- In caso di incidente la macchina si accartoccia “realisticamente” (altro che Gran Turismo!!)

Graficamente il gioco si presenta decisamente bene grazie ad un buon uso dei sedici colori messi a disposizione dallo standard EGA (è supportata anche la CGA). Non altrettanto si può dire del sonoro che, dopo averci fatto ben sperare con il brano riprodotto dalla AdLib durante la presentazione, decade miseramente con gli effetti in-game affidati al beeper interno. Mi rendo conto che i sintetizzatori OPL-2 Yamaha non siano il massimo per riprodurre degli effetti sonori, ma sicuramente qualcosa di meglio del gracidio del PC speaker si poteva fare … la storia dei videogame è ricca di misteri insoluti!!!
Per guidare il vostro missile a quattro ruote potrete affidarvi sia al joystick che alla tastiera; in entrambi i casi i risultati sono eccellenti, quindi la scelta dipende unicamente dalle vostre preferenze (io da giocatore PC di vecchia data propendo sempre per la tastiera … i joystick non li ho mai sopportati!!!).

 
Tra gli anni ’80 e ’90 la Ferrari non vinceva neppure a briscola, a voi il compito di riscrivere la storia del cavallino rampante - La sequenza dei pitstop non esalta ma è comunque ben realizzata (e pensare che nella F1 attuale il cambio delle gomme è la fase più emozionante del gran premio)



Prima di chiudere e di lasciarvi alla lettura del commento e dei box vari ed eventuali, vi segnalo la gestione dei  pitstop che devono essere affrontati  in caso si scelga un numero di giri elevato per la competizione. Nulla di eccezionale ma fa sempre piacere! Come da regolamento F1 di fine anni ’80 è possibile effettuare solamente un cambio gomme.



Grand Prix Circuit è senza dubbio un ottimo gioco. Veloce, divertente, spettacolare e sfidante. Se graficamente non c’è nulla da eccepire, nonostante i soli sedici colori EGA (la versione Amiga è più colorata ma poco cambia nella valutazione complessiva) dal punto di vista del sonoro da eccepire c’è (e molto anche). Peccato.
A voler essere cattivi si potrebbe sottolineare la presenza di solo otto dei sedici circuiti previsti dal mondiale piloti di quegli anni. Credo che la scelta sia dettata più dalla bassa capienza del supporto che della cattiva volontà dei programmatori ma la critica ci sta tutta.
Personalmente ho giocato tantissimo a questo gioco e riprenderlo in mano tutt’oggi, per rinfrescarmi la memoria, mi ha divertito parecchio. Se anni orsono il titolo acchiappava per la sua buona realizzazione tecnica, oggi affascina per il suo gusto retrò che, pur non potendo competere con le orge poligonali odierne, sa donare ore di sano divertimento spensierato.


Altre versioni

Grand Prix Circuit viene rilasciato, tra il 1988 ed il 1990, su buona parte degli home computer a 8-bit oltre che per Amiga e PC con dei risultati generalmente buoni. La versione migliore risulta senza dubbio quella per il piccoletto di casa Commodore, piattaforma su cui il titolo si guadagna il fregio di miglior simulatore di Formula Uno. Sui sistemi a 16-bit la supremazia avrà vita breve visto che di lì ad un paio d’anni sarebbe arrivato quel F1GP destinato a rivoluzionare questa particolare categoria di simulatori.

Chiudo con l'ormai consueto video ... alla prossimo :o)


Dimenticavo ... correte a leggere Re.BIT.

2 commenti:

  1. Io rimasi stupito già all'epoca quando lo vidi girare su di una CGA...dopo aver visto quella Amiga....e la prima cosa che mi venne in mente fu "ma che Amiga! Voglio un PC! ... :) mi spiace per gli amighisti ma la Microsoft ha sempre suscitato uno strano fascino sul sottoscritto! :P
    Un gioco di corse davvero realizzato con i controfiocchi di cui ancora oggi da sane ore di divertimento!

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  2. Bell'articolo, complimenti. Non riesco a capire però come si fa a fargli utilizzare la AdLib; con Cycles ci ci riesco ma con questo no. Grazie!

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